Truffe per i lavori di ristrutturazione delle case popolari dello Zen 2 realizzati grazie ai fondi europei a Palermo, erano eseguiti solo sulla carta e parte di quei soldi sarebbero finiti nelle tasche dei dirigenti dello Iacp.
C’è la denuncia di un imprenditore edile della provincia di Palermo dietro il blitz dei carabinieri di questa mattina a Palermo. Senza il suo gesto la Procura europea non avrebbe avviato l’inchiesta che ha portato all’arresto dell’architetto Mario Palumbo, direttore dei lavori del cantiere, di Rosario Zummo, responsabile dell’area tecnica e amministrativa del patrimonio dello Iacp e anche responsabile unico del procedimento per la manutenzione degli immobili dell’istituto e del geometra Roberto Federico nell’ambito di presunte truffe sui fondi europei finiti nelle tasche di dipendenti dell’Iacp.
L’imprenditore si era aggiudicato una commessa in via Gino Zappa, strada del rione Zen, nell’ambito del cosiddetto “Bando periferie”. Quando dopo poco, gli è arrivata la proposta di spartirsi 70.000 euro con i funzionari dell Iacp, fingendo di fare i lavori.
L’imprenditore però non ha ceduto e ha denunciato l’episodio ai carabinieri. L’indagine è iniziata quando l’imprenditore si rivolse al titolare di un’azienda di ponteggi che, insolitamente, lo aveva più volte invitato a incontrare l’architetto Palumbo.
“Non mi era mai capitato che un direttore dei lavori intendesse incontrarmi addirittura circa un mese prima dell’inizio del cantiere”, ha raccontato nella denuncia. Palumbo un giorno si presentò in cantiere e mi propose di assumere il geometra Federico, “una brava persona che conosceva bene e che aveva già lavorato con lui in precedenza”, così mi disse.
I lavori di ristrutturazione delle case popolari dello Zen 2 realizzati grazie ai fondi europei a Palermo erano eseguiti solo sulla carta e parte dei fondi europei sarebbero finiti nelle tasche dei dirigenti dello Iacp.
I pubblici ufficiali coinvolti, infatti, in base a quanto emerso dall’operazione denominata “Start”, in forza della loro mansione nei singoli procedimenti allo Iacp, sarebbero stati in grado di appropriarsi di una parte delle somme di danaro destinate all’esecuzione di lavori in realtà eseguiti solo sulla carta, con la compiacenza degli imprenditori aggiudicatari dei lavori per introdurli poi in un sistema “concussivo ambientale” finalizzato all’ottenimento di vantaggi patrimoniali nell’ambito di progetti di edilizia pubblica cofinanziati dall’Unione europea.
I carabinieri di Palermo hanno eseguito così tre ordinanze cautelari ai domiciliari emesse dal gip sulla base dell’indagine, coordinata dai procuratori europei Calogero Ferrara e Amelia Luise dell’European Public Prosecutor’s Office di Palermo, nei confronti dei tre impiegati dell’istituto autonomo case popolari accusati d’induzione indebita a dare o promettere utilità.
Truffe case popolari a Palermo: il lavoro della procura europea
I militari della Sezione Eppo del nucleo investigativo di Palermo tra Ottobre e Dicembre 2021, avrebbero scoperto un centro d’interessi illeciti, negli uffici dello Iacp di Palermo, formato da professionisti privati e pubblici ufficiali con competenze in materia edilizia e incaricati della gestione dei fondi di spesa pubblici nazionali ed europei. “Si tratta della prima operazione condotta dai carabinieri, dice il colonnello Andrea Massari, comandante del Reparto Operativo Carabinieri di Palermo, sotto il coordinamento della procura europea e conclusasi con l’emissione di provvedimenti cautelari personali. Dall’estate 2021 ha investito rilevanti risorse in questo specifico settore istituendo numerose sezioni nel territorio nazionale che costituiscono lo strumento per contrastare le condotte illecite che ledono gli interessi finanziari dell’Ue”.
Le indagini si sono focalizzate su un progetto di realizzazione di opere di risanamento e manutenzione di edifici di pubblica utilità ubicati nel quartiere “Zen” della città di Palermo per cui era stato previsto uno stanziamento complessivo di un milione e mezzo di euro.
Tali opere rientrano nell’ambito del progetto “Ruis Palermo”, progetto di riqualificazione urbana, infrastrutture e sicurezza della città di Palermo, implementato della copertura economica del “fondo europeo per lo sviluppo e la coesione”.
L’indagine di oggi costituisce, in assoluto e in campo nazionale, la prima operazione dei carabinieri coordinata dall’Ufficio della procura europea.