È da poco finito l’intervento di Mario Draghi al Senato, visto che oggi è previsto il voto di fiducia: un discorso chiaro e preciso secondo Matteo Renzi, leader di Italia Viva: ora tutto si deciderà al voto, con l’ex premier che è curioso di vedere cosa decideranno di fare M5s e Lega. Chi è convinto di dare il suo voto di fiducia al premier dimissionario è il segretario del PD Enrico Letta, estasiato dal discorso di Draghi.

Matteo Renzi: “Spero che 5s e Lega votino fiducia, ma siamo 1-X-2”

Mario Draghi ha parlato in Senato alle intorno alle 09:50, dove nel suo discorso ha messo in evidenza tutti i risultati ottenuti da questo governo e chiedendo alle forze politiche di ricostruire il patto di fiducia che è saltato nei giorni scorsi, elemento fondamentale per proseguire il lavoro svolto finora. Non votare la fiducia significherebbe ignorare il Parlamento e la richiesta degli italiani, per questo motivo Matteo Renzi – fiducioso per quanto riguarda il voto – è curioso di vedere cosa faranno Lega e M5s, come spiega al Tg1:

“Penso che Draghi abbia fatto il discorso che doveva fare, ha elencato i punti del suo programma, ha detto che non vuole una fiducia di facciata, vedremo cosa vuol fare Conte, cosa vuol fare Salvini, vedremo chi vuole portare il paese alle urne e chi vuole andare avanti. Se la Lega e M5s non votano la fiducia si va a elezioni e sono chiare le responsabilità”, “io spero che si rifletta, ma siamo a 1-X-2”

Letta convinto: “Pronto a votare la fiducia”

Sulla stessa lunghezza d’onda di Matteo Renzi c’è anche il segretario del Partito Democratico Enrico Letta che, tramite un tweet sul suo profilo, ribadisce la sua volontà di votare la fiducia a Mario Draghi:

“Se eravamo già in questi giorni convinti di rinnovare la fiducia al governo Draghi siamo ancora più convinti di farlo dopo averlo ascoltato”

Tutto il Partito Democratico è unito per proseguire con Mario Draghi al governo, come si evince dalle parole del deputato Matteo Orfini:

“Draghi ha fatto un discorso serio e convincente, con grande attenzione alla questione sociale (salario minimo, rinnovo dei contratti, lotta alle diseguaglianze). Ha proposto un’agenda di fine legislatura equilibrata, condivisibile e chiara che interpreta nel modo migliore l’interesse del Paese. Personalmente voterò la fiducia con grande convinzione. E così farà il nostro partito. Credo sarebbe un grande errore non farlo, soprattutto per chi si definisce progressista. La politica non è mai semplice e spesso i compromessi sono faticosi. Ma in questo caso ho pochi dubbi, la strada migliore è questa: andiamo avanti”

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