La guerra in Ucraina è giunta al suo 147esimo giorno, con l’armata russa che ha bombardato la città di Nikopol: le bombe di Mosca hanno provocato due morti e nove feriti, tra i quali ci sono anche dei bambini. Ieri il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con Mario Draghi, mentre dal vertice di Teheran Putin afferma che ci sono dei progressi per sbloccare la situazione dell’esportazione del grano.

Guerra Ucraina, due morti e diversi feriti a Nikopol

Non si ferma l’offensiva russa visto che hanno bombardato la città di Nikopol: le bombe hanno portato alla morte di due persone e ferite nove, di cui quattro sono bambini. Il più giovane ha tre anni, come spiega il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko:

“Tre case private sono state completamente distrutte dai bombardamenti e dozzine sono state danneggiate”

La guerra in Ucraina miete altre vittime tra la popolazione locale, visto che l’esercito russo ha ripreso a bombardare le città ucraine: per questo motivo il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha affermato che gli Stati Uniti continueranno a inviare aiuti militari a Kiev e, forse, ci saranno nuove sanzioni per Mosca.

Zelensky a colloquio con Draghi: “Ringrazio il popolo italiano”

Nella giornata di ieri il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con Mario Draghi, alle prese con la crisi di governo nel nostro Paese. Durante la chiacchierata tra i due, il presidente dell’Ucraina ha ringraziato l’operato di Draghi e tutto il popolo italiano, sempre in prima linea per aiutare i profughi e la popolazione ucraina:

“Ho avuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio Mario Draghi. L’ho ringraziato per il supporto completo e la solidarietà del popolo italiano. Prendo atto del significativo contributo personale del primo ministro nel concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue”

Putin e la questione grano: “Ok a export di quello ucraino, ma bisogna togliere blocco a quello russo”

Mentre in Ucraina la guerra andava avanti senza sosta, ieri il presidente russo Vladimir Putin era in Iran per un vertice con Erdogan e il primo ministro di Teheran. Tanti gli argomenti sul tavolo delle discussioni, dalla lotta al terrorismo fino al conflitto in Siria, passando per le questioni dell’esportazione del grano ucraino e del gas. Su questi due temi il capo del Cremlino ha detto:

“Sul grano non è tutto risolto, ma facciamo progressi: siamo disposti a dare l’ok per l’export del grano ucraino ma, per farlo, bisogna togliere il blocco a quello russo. Gazprom continuerà a rispettare gli impegni presi per l’esportazione di gas, non c’è da preoccuparsi. Non abbiamo parlato solo della guerra in Siria, ma anche della lotta al terrorismo: con la Turchia e l’Iran continueremo a combattere insieme il terrorismo e stroncare i tentativi di forze esterne di utilizzare il terrorismo per i loro interessi geopolitici. Anche l’Arabia Saudita, gli Emirati arabi uniti e altri Paesi stanno lavorando per cercare una soluzione in Ucraina: apprezziamo molto lo sforzo”

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