Terza settimana di Tour, primo assaggio dei Pirenei, ma la sinfonia non cambia: Pogacar attacca e insegue, Vingeegard non molla.
La maglia gialla sembra irraggiungibile, ma nonostante questo il vincitore delle ultime due edizioni del Grande Boucle è con il fiato sul collo della Maglia Gialla.
Le parole di Pogacar all’inizio della terza settimana del Tour de France
“Non è stata una brutta giornata. In ogni caso, era difficile fare la differenza in questa tappa. Ho provato ad attaccare in discesa ma non ha funzionato. Non sono riuscito ad attaccare Jonas, era ben scortato.
Le cose sono cambiate quando Rafal Majka ha rotto la sua catena perché stava tenendo un ritmo alto. Dopo mi sono ritrovato con i corridori Jumbo-Visma che hanno ricevuto l’aiuto di Van Aert dal gruppo di testa. Le salite saranno più lunghe nei prossimi due giorni. Ci saranno altre occasioni per attaccare. Abbiamo perso Marc Soler per problemi di stomaco e Rafal Majka ha avuto problemi meccanici sulla salita finale. Continuerò a lottare e spero di guadagnare tempo, ci proverò fino alla fine.
La soddisfazione di Vingeegard: “Ora bisogna rimanere concentrati”
Alla speranza contaminata dalla frustrazione di Pogacar c’è un Vingegaard che vede il traguardo sempre più vicino e non vede l’ora di arrivare trionfante a Parigi, imprevisti permettendo.
“È bello per me correre con Pogacar che non riesce a superarmi. Ora dobbiamo solo rimanere concentrati per i prossimi quattro giorni e assicurarci che non possa riprendermi». Pogacar oggi è rimasto da solo (poi ha trovato McNulty strada facendo), dopo che Majka ha avuto un guasto meccanico, mentre il danese ha potuto contare sia sull’aiuto di Kuss che di van Aert. Sento Parigi più vicina e ogni giorno che passa amo sempre di più questa maglia gialla. E’ incredibile e ogni giorno non vedo l’ora di indossarla”.