Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, è intervenuto in tema di Riforma delle Pensioni alla presentazione del XXI Rapporto Annuale INPS parlando della necessità di confermare Opzione Donna anche per il 2023, in modo da consentire di poter andare in pensione a 58 anni anche il prossimo anno.
Oltre a questo dibattito, si è parlato anche della volontà di prorogare l’Ape sociale e del bisogno di ridefinire quello che è il sistema di previdenza integrativa.
Tutte queste decisioni comunicate dal ministro, però, saranno effettuate molto probabilmente solo nell’ipotesi in cui ci sarà ancora al potere il Governo Draghi, a causa della crisi che sta attraversando il vertice dell’esecutivo.
Perciò, per ora, ogni decisione resta in stand-by, in attesa di capire se gli italiani saranno chiamati alle urne per votare oppure se si proseguirà con il Draghi bis, come sembra ormai essere nell’aria.
Pensioni 2023: cosa cambia? Ecco perché Opzione Donna ha buone possibilità di essere confermata
La Riforma delle Pensioni consentirà, con buone probabilità, di prorogare Opzione donna anche per il 2023.
In questo modo, le donne che rispettano determinati requisiti potranno andare in pensione a 58 anni, sfruttando lo scivolo che viene fornito da questo trattamento pensionistico.
Ci sarà stato sicuramente di meglio in tema di pensioni, ma comunque Opzione Donna resta un trattamento che mira a tutelare una categoria svantaggiata e, soprattutto, risulta essere sostenibile anche per il medio-lungo periodo, non pensando eccessivamente sulle casse dello Stato.
Il nocciolo della questione, perciò, è e rimane il futuro del governo italiano, per quanto riguarda l’attuale crisi dell’esecutivo.
Pensione a 58 anni con Opzione Donna: ecco le parole del ministro Andrea Orlando
Come abbiamo accennato durante il corso dell’introduzione di questo breve articolo, sul tema della Riforma delle Pensioni prevista per il 2023 è intervenuto alla presentazione del XXI Rapporto Annuale INPS il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.
Queste le sue parole riguardo al futuro delle pensioni per il nostro Paese:
“A fine anno, con la scadenza di misure come Opzione Donna e APE Sociale, si renderà necessario procedere al loro rinnovo perché hanno ottenuto buoni risultati.
Quest’ultimo fronte interseca anche il tema della riduzione dell’orario di lavoro e della possibilità di un accompagnamento all’uscita dal mercato del lavoro che, senza anticipare l’età della quiescenza, possa operare invece sul versante della diminuzione delle ore come strumento di flessibilità e anche di ricambio generazionale.
Il sistema della previdenza integrativa dovrà essere ridefinito tenendo conto dell’attuale situazione sociale di instabilità dell’occupazione e di un livello salariale basso.”
Pensione a 58 anni con Opzione Donna: chi può andare e come funziona
Quasi sicuramente Opzione Donna sarà confermata anche per il prossimo anno e, dunque, anche nel 2023 si potrà andare in pensione a 58 anni.
Ma quali sono i requisiti che bisogna possedere? Chi può andare? Come funziona questo trattamento pensionistico?
Opzione Donna è rivolta solamente alle donne che abbiano versato i contributi per un minimo di 35 anni. Costoro potranno smettere di lavorare:
- a 58 anni, nel caso in cui siano delle lavoratrici subordinate;
- a 59 anni, nel caso in cui siano delle lavoratrici autonome.
Il requisito contributivo dovrà essere maturato necessariamente entro il 31 dicembre 2021.
Con la Riforma Pensioni, invece, si vuole allungare questa scadenza, andando ad estendere la platea delle potenziali beneficiarie anche alle donne che hanno compiuto o che compiranno 58 o 59 anni entro il 31 dicembre 2022.
LEGGI ANCHE Legge 104: tutte le agevolazioni per gli accompagnatori