Domani è la giornata decisiva per conoscere la sorte del governo Draghi, visto che in Senato ci sarà il voto di fiducia. Giovedì invece si passerà alla Camera, ma nella giornata di oggi molti esponenti politici si sono espressi sull’attuale crisi di governo: tra questi c’è Luigi DI Maio che accusa Giuseppe Conte di essere il principale responsabile di questa situazione destabilizzante. La Lega spinge per il voto, mentre il PD conferma il suo appoggio a Draghi.
Domani Draghi in Senato per il voto di fiducia, scontro Di Maio-5s
Mario Draghi domani sarà in Senato per le comunicazioni alle 9:30, mentre il voto di fiducia previsto per le 19:30 come si apprende dalla riunione dei capigruppo di Palazzo Madama. Per Luigi Di Maio il responsabile di questa crisi di governo è indubbiamente Giuseppe Conte, come riferisce nell’assemblea congiunta di Insieme per il futuro:
“Siamo in una situazione surreale, dovevamo occuparci di problemi reali del Paese, pensando a famiglie e imprese, ma siamo invece in mezzo a una crisi di governo. La maggioranza dei cittadini sa chi è il responsabile di questa crisi, ha un nome e cognome: è Giuseppe Conte. Draghi ha dato delle garanzie. Al Mef è stato aperto un tavolo sul superbonus; sono state date rassicurazioni sul salario minimo iniziando un percorso con le parti sociali; si lavora anche sul cuneo fiscale. Credo dunque che il partito di Conte stia cercando solo delle scuse agitando bandierine: ha già deciso di non votare la fiducia al governo Draghi. Conte sta scommettendo sul voto anticipato, ma sarebbe un ulteriore crollo nei sondaggi”
Subito la risposta del M5s, con Conte che invita le persone che vogliono lasciare il suo partito a farlo senza preoccupazioni, mentre Alessandro Di Battista parla di “suicidio” quando si è deciso di entrare nel governo di Mario Draghi:
“Entrare nel governo Draghi è stato un suicidio. Lo dissi subito a tutti. Ma vi rendete conto che le due persone che hanno fatto cadere gli ultimi due governi, Renzi e Salvini, saranno ancora vostri alleati di governo? Io non ho parole. Questi dirigenti dovrebbero chiedere scusa”
La posizione di Lega, PD e Renzi
In vista del voto di fiducia del Senato a Mario Draghi, la Lega parla chiaramente di dover andare al voto e far eleggere agli italiani il prossimo governo. Stesso pensiero anticipato ieri sera da Giorgia Meloni con un tweet:
“Gli italiani non meritano di continuare ad assistere a questo ridicolo teatrino. La parola torni a loro. Appelli, ripensamenti, suppliche e giravolte: per paura di esser sconfitta, la sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno al voto. Possono fuggire quanto vogliono, arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani”
Matteo Renzi spera che si vada avanti con Draghi, come scrive sulla sua Enews:
“Domani la vera questione non è se i partiti daranno fiducia al premier, ma se il premier dimostrerà di avere ancora fiducia nell’azione di questo Parlamento. Io spero che si vada avanti. Se Draghi non vuole, meglio andare tutti a casa e alle elezioni. Del M5s per favore, non parliamo più: ormai è chiaro anche ai bambini, i Cinque Stelle sono i responsabili del disastro e dello sfacelo di questi giorni. A Draghi tocca oggi la valutazione: accogliere l’appello ad andare avanti, appello che viene da una larga fetta della società civile di questo Paese, o confermare le dimissioni e a quel punto credo che non ci siano alternative alle elezioni prima possibile”
Stessa linea di pensiero condivisa anche dal Partito Democratico, come si evince dalle parole di Franco Mirabelli, che attacca Lega e Fratelli d’Italia:
“Sinceramente non capisco la polemica che stanno facendo Lega e Fi. Il Pd ha sempre lavorato e continua a farlo per sostenere il governo Draghi perché lo ritiene, in questa situazione, una necessità per il Paese. Invece di fare polemiche sugli incontri di Draghi Lega e Fi dicano con chiarezza se anche loro la pensano alla stessa maniera. Non è certo oggi il momento delle polemiche inutili”
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