Giornata di riposo quella del Tour, che si prepara ad una volata finale che si prospetta storica. Si riprenderà domani con la tappa numero sedici da Carcassone a Folx e si arriverà a Parigi il ventiquattro luglio, dopo i 115 km percorsi fino agli Champs-Elysèes. Chi non vede l’ora di riprendere sono sicuramente la maglia gialla Vingegaard e il campione in carica Pogacar, che stanno ricaricando le pile in vista delle restanti tappe della corsa più importante di Francia.

Le parole di Vingegaard sulla caduta

 “Sto bene, ho solo delle abrasioni al braccio sinistro ma per il resto è tutto ok. Punge un po’, ma è normale dopo una caduta del genere. Non c’è niente di cui preoccuparsi”.

Si è poi fermato sull’assenza dei compagni di squadra Roglic e Kruijswijk.

“Non è mai bello perdere compagni di squadra, soprattutto due corridori come Primoz e Steven. Ma abbiamo ancora una grande squadra. Ora non ci resta che lottare e dare il massimo“.

Vingegaard: “Non sento la pressione della sfida con Pogacar”

 “Il mio Tour è già soddisfacente per la posizione che ho raggiunto e per la vittoria in una tappa prestigiosa. Se vincerò bene, ma non vivo preoccupato, con il pensiero fisso di doverlo vincere per obbligo“.

Le parole di Pogacar sul rush finale

Anche l’inseguitore si è soffermato sulla sfida che, per la prima volta in tre anni, sembra essere molto difficile.

“Dovrò fare attenzione a ogni errore dei miei avversari e dovrò attaccare se voglio recuperare nella classifica generale. Ogni volta che ci sarà una salita, se ci sarà l’occasione, dovrò  salire più forte che posso. Ci sono ancora molte opzioni in questo Tour e voglio dare tutto per non pentirmene dopo. Certo non sara la fine del mondo se arriverò secondo a Parigi, ma sto ancora pensando di conquistare la maglia gialla”.