Nuovo crepaccio sulla Marmolada. A due settimane dal distaccamento del seracco che ha ucciso 11 persone, le temperature ancora troppo alte continuano a destare allarme su tutte le Alpi, in particolare sulle Dolomiti. Ieri sul ghiacciaio secondo le prime verifiche della provincia di Trento si è formato un nuovo crepaccio stimato largo circa 200 metri, con uno spessore tra i 25 ed i 35 metri. A dare l’allarme è stato il gestore di un rifugio che ha udito un forte boato e fatto scattare i controlli. I tecnici in queste ore stanno effettuando tutte le verifiche del caso.

Gli esperti non hanno dubbi: “quel crepaccio con queste temperature anche in quota presto crollerà”. Mauro Gaddo, direttore dell’ufficio previsioni e pianificazione del Servizio prevenzione rischi e centrale unica di emergenza della Provincia di Trento afferma: “da ieri a oggi il crepaccio sembra aumentato di dimensioni”. Infatti secondo Gaddo non si tratterebbe di una frattura nuova, ma di una che esisteva già e che probabilmente domenica 17 luglio si è approfondita a seguito di una temperatura che è arrivata a toccare i 16 gradi nel primo pomeriggio.

Stop alle ricerche dei resti delle vittime sulla Marmolada: troppo pericoloso.

La formazione del nuovo seracco ha costretto la sospensione di tutte le operazioni di ricerca dei resti delle vittime di domenica 3 luglio. Nello stop sono compresi anche i sorvoli dei droni del Corpo nazionale del Soccorso alpino, non solo sulla Marmolada ma anche per le altre cime delle Dolomiti. Nella giornata di ieri a 4.554 metri dell’osservatorio Capanna Regina Margherita, rifugio nel gruppo del Monte Rosa, la temperatura era di 4,9 gradi (sabato era 3,1) anche se il record resta quello dell’11 settembre 2018 con 8,5. Ai 3.272 della Gran Vaudala nel gruppo del Gran Paradiso domenica la colonnina di mercurio ha fatto segnare 11,5 gradi. 

Avverte il presidente altoatesino del Club Alpino Italiano, Carlo Alberto Zanella: “Con questo caldo è consigliabile evitare escursioni sui ghiacciai e sulle ferrate esposte al sole. Già quando era normale era pericoloso, adesso con il sentiero che molla, si sprofonda nella neve, e ci sono distacchi della roccia, io non andrei sui ghiacciai”.

I funerali delle vittime della Marmolada

In settimana, in ordine sparso, verranno celebrati i funerali delle 11 vittime della Marmolada: la procura di Trento ha permesso alle famiglie di poter procedere con le esequie. Le 11 vittime sono: Filippo Bari, Paolo Dani, Tommaso Carollo, Liliana Bertoldi, Pavel Dana e Martin Ouda. Poi sono stati trovati i resti dei coniugi Davide Miotti ed Erica Campagnaro, dei fidanzati Manuela Piran e Gianmarco Gallina, e il corpo del 22enne Nicolò Zavatta, il più giovane delle vittime.