La Commissione Europea fa sapere che il coronavirus non rappresenta più l’unica preoccupazione in materia di salute, in quanto il vaiolo delle scimmie sarebbe una questione più urgente e prioritaria.
Ue, il commissario Kyriakides: “+50% in una settimana, 7mila casi accertati”
Il commissario Ue alla Salute, la cipriota Stella Kyriakides, lancia un primo allarme sull’aggiornamento relativo al vaiolo delle scimmie dopo un parziale accantonamento. Un po’ come accadde per il Covid-19, si registra un andamento a ondate con periodi “muti” e altri contrassegnati da un sostanziale rimbalzo esponenziale. Al momento l’Europa vive quest’ultimo scenario con numeri che cominciano a diventare corposi:
Nell’Unione Europa registriamo una crescita del 50% su base settimanale, in totale sono 7.000 i casi accertati. Cerchiamo di reagire con prontezza alle richieste dei singoli Stati, continua la campagna di distribuzione dei vaccini: 25mila complessivamente tra Spagna, Germania, Portogallo, Belgio, Svezia, Italia e Irlanda. Secondo gli accordi sottoscritti con le Autorità parliamo di 160mila dosi disponibili in maniera istantanea, per essere subito pronti a combattere questo nuovo virus anche nei prossimi mesi. La divisione delle fiale sarà dettata dal numero di casi segnalati in ciascun Paese membro.
In America situazione analoga sul vaiolo delle scimmie
Se l’Europa cerca di non farsi sorprendere per rivivere un dejà-vu, negli Stati Uniti ci sono delle difficoltà logistiche sulla somministrazione, con i portali andati in tilt nella gestione degli appuntamenti. La richiesta è importante e gli slot liberi vengono letteralmente polverizzati. Lo Stato di New York è il più sottopressione, con centinaia di casi giornalieri. Le autorità continuano ad acquistare dosi per rispondere alle esigenze della popolazione.
Sempre dagli Usa il virologo Anthony Fauci entra a gamba tesa sull’argomento con parole che ricordano molto da vicino quelle pronunciate a proposito del coronavirus:
Il vaiolo delle scimmie è una situazione che dobbiamo assolutamente prendere sul serio. Non ne conosciamo ancora la portata e il potenziale ma dobbiamo comportarci come se avesse la capacità di diffondersi in modo molto più ampio di quanto si stia diffondendo in questo momento. Ogni volta che emerge qualcosa del genere, probabilmente si sta sempre guardando la punta dell’iceberg, un motivo valido per cui è necessario effettuare i test in maniera più vigorosa