Ci sono libri che fanno sognare a occhi a aperti, non solo per le storie che raccontano, ma anche per i luoghi che le accompagnano. Ci sono poi film, tratti da libri, che riescono a tradurre in immagini queste emozioni, facendo venire voglia di abbandonare tutto e partire, di raggiungere quei luoghi. È il caso de “Le otto montagne“, romanzo di successo di Paolo Cognetti diventato anche un film, in uscita nelle sale italiane a dicembre. Ambientata in montagna, la storia ha ispirato ora dei tour in Valle d’Aosta alla scoperta dei suoi luoghi iconici.

“Le otto montagne”, il romanzo di Cognetti vincitore dello Strega nel 2017

Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l’orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo “chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso” ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c’è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, “la cosa più simile a un’educazione che abbia ricevuto da lui”. Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: “Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino”. Un’eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.

“Le otto montagne” è un romanzo di formazione che parla di famiglia e del delicato rapporto padre-figlio, di amicizia e compromessi, di libertà e appartenenza a una terra, ma soprattutto di montagna. È quello attorno a cui ruota tutta la storia, partendo già dal titolo, che viene da un detto nepalese raccolto da Cognetti nel corso di un suo viaggio e spiegato nel corso della lettura. Non è un caso, quindi, che il libro, già vincitore del Premio Strega nel 2017, sia ora diventato anche un film, ambientato proprio in Valle d’Aosta.

“Le otto montagne”, il film con Luca Marinelli e Alessandro Borghi

Diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, “Le otto montagne” è già stato protagonista della scena cinematografica, ancor prima di arrivare nelle sale (l’uscita è prevista per il 22 dicembre di quest’anno), vincendo il premio della Giuria del 75esimo Festival di Cannes. Protagonisti della pellicola sono Luca Marinelli e Alessandro Borghi, rispettivamente nei panni di Pietro e Bruno, tornati insieme sul set 7 anni dopo “Non essere cattivo” di Claudio Caligari. Il film, tratto dall’omonimo romanzo, è incentrato sul rapporto tra i due amici, profondamente diversi, ma legati da un sentimento indissolubile.

I tour che ripercorrono i luoghi della storia in Valle d’Aosta

Nascono sulla scia del romanzo e del film i tour “Le otto montagne”, che ripercorrono i luoghi più iconici della storia in Valle d’Aosta. In compagnia di guide escursionistiche e muli si cammina in Val d’Ayas, in particolare tra Graines, antico borgo posto a 1.375 metri di quota e noto per lo scenografico castello, verso i laghi di Frudières. In alternativa, si sale agli alpeggi di Palasina, per raggiungere la Barma Drola, vecchio alpeggio in parte ristrutturato dalla produzione del film, oppure al Rifugio Mezzalama, posto sulla morena laterale del Grande Ghiacciaio di Verra. Organizzate in collaborazione con l’associazione Urogalli, le uscite, previste fino a settembre, sono prenotabili sul sito della Regione e rappresentano un modo nuovo di vivere la storia per i fan del libro, in attesa del film.