Donald Sutherland soffia su 87 candeline. L’attore canadese è nato a Saint John il 17 luglio 1935. Nel 2017 è stato insignito di un meritatissimo premio Oscar alla carriera e, in onore della sua attività di sessant’anni nel mondo del teatro, del cinema e della televisione e la sua partecipazione a più di 180 film, non perdiamo l’occasione per omaggiarlo proprio oggi.
Donald Sutherland, una lunga carriera
Oggi mille auguri dilagano in rete, sui social, tra le pagine dedicate alla critica e alle news che si occupano della settima arte. Tra i nomi, spicca quello di uno dei più grandi attori, per età e per carriera, che hanno costellato il mondo del cinema per decenni e accompagnato spettatori per generazioni. Donald Sutherland, l’attore conosciuto per i suoi ruoli in film come La Saga di Hunger Games, Una squillo per l’ispettore Klute o M*A*S*H, oggi festeggia i suoi 87 e, sebbene nella vita abbia sempre mostrato un’aria riservata e sulle righe, ci sentiamo di raccontarlo, ripercorrendo gradualmente le tappe della sua storia e della sua lunga carriera.
Nasce da una famiglia di origini scozzesi ed esordisce proprio con un film italiano, nel 1964 : Il castello dei morti vivi. Nel corso degli anni sessanta, le sue apparizioni sono per lo più in film dell’orrore come Una notte per morire (1965) e per piccoli ruoli come quello in Stato d’allarme (1967). Si può dire che il vero decollo l’ha visto all’età di 28 anni con Quella sporca dozzina diretto da Robert Aldrich.
Inizia infatti, da lì in poi, per Sutherland, un percorso in cui facilmente viene identificato come il cattivo o l’uomo cinico e di potere del film, da cui ci si può aspettare di tutto.
Dal 1970 (anno in cui ha recitato in MAS*H, il film diretto da Robert Altman) ricoprirà spesso questo tipo di ruoli ce otterrà gradualmente sempre maggior successo. Tra i film in cui lo ricordiamo in quegli anni, ci sono sicuramente Fate la rivoluzione senza di noi (1970), E Johnny prese il fucile (1971), I diamanti dell’ispettore Klute (1973), A Venezia… un dicembre rosso shocking (1973), Il giorno della locusta (1975), Assassinio sul ponte (1975) e La notte dell’aquila (1976).
L’Italia è cara al nostro Donald Sutherland e a ricambiare l’amore sono i grandi registi. E’ sempre il 1976, infatti, l’anno in cui l’attore si avvicinerà a Fellini: proprio quest’ultimo lo sceglie per il suo Il Casanova di Federico Fellini. Bertolucci invece, lo vorrà in Novecento (1976), accanto ai grandi Robert De Niro e Gérard Depardieu.
E nel decennio degli anni settanta non si arresta, è sempre attivo nel cast di Rosso nel buio, Animal House diretto da John Landis con John Belushi e in Terrore dallo spazio profondo di Philip Kaufman, remake di L’invasione degli Ultracorpi.
Nel frattempo, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, Sutherland si è sposato tre volte. La prima moglie è Lois Hardwick con cui è stato dal 1959 al 1966, la seconda, con cui ha avuto una relazione dal 1966 al 1970 è Shirley Douglas. Con lei ha ha avuto due figli, fratelli gemelli, nel 1966, Rachel e Kiefer (entrambi attori). Nel 1972 si è sposato con l’attrice Francine Racette, dalla quale ha avuto tre figli: Roeg (1974), Rossif (1978) e Angus (1979).
E continua, anche negli anni 80′, la lunga lista di film e ruoli che lo vedono grande interprete. Partecipa a importanti progetti come Gente comune diretto da Robert Redford (1980) o La cruna dell’ago (1981) di Richard Marquand. E’ impossibile poi dimenticare alla fine del decennio la sua interpretazione del professore in Un’arida stagione bianca (1989) ed il malvagio direttore del carcere in Sorvegliato speciale (1989). Non mancheranno anche i film importanti degli anni 90′. Virus letale con Dustin Hoffman esce infatti nel 1995 e, nello stesso anno, Sutherland viene premiato con un Golden Globe per la sua interpretazione in Cittadino X.
Per festeggiarlo oggi, ricordiamo una sua dichiarazione, il riassunto di ciò che fa sentire ancora tanto vivo e attivo questo mostro sacro del cinema:
“È giusto ballare alla mia età. Ci sono molte ragioni per essere eccitati. Sei più consapevole di chi ti ama, paradossalmente pensi di più al futuro, il loro. Pensi al loro futuro senza di te, ed è un pensiero privo di angoscia… L’intimità con mia moglie poi, siamo insieme da 46 anni, è forte, presente, bellissima.”