Nuovo incendio a Roma. Un altro rogo, si è sviluppato nelle scorse ore in zona Pisana e ha fatto levare una densa colonna di fumo che incombe su tutta la città.

Continua a bruciare la Capitale. Un altro incendio di vaste dimensioni si è sviluppato nel primo pomeriggio di oggi in zona Pisana, a Roma tra via di Bravetta e via dei Colli Portuensi. A prendere fuoco è stata un’area boschiva e il fumo è visibile fino a via Ostiense. Sul posto, oltre ai Vigili del fuoco, anche la polizia locale di Roma Capitale.

Nel frattempo è stato domato l’incendio che si era propagato in provincia dell’Aquila, nella zona di Celano e di Aielli. Sono intervenute tre squadre a terra e un canadair proveniente dalla base di Ciampino per spegnere le fiamme e una volta domato subito scattata la bonifica.

Dalle prime ore del mattino anche il Corpo forestale della Sardegna è stato impegnato nella bonifica dell’area interessata bruciata sabato a Setzu, in località Baccu Lioni, dove sono state impegnate cinque unità con autobotte e un pick-up attrezzato con atomizzatori e attrezzi manuali. Avviate inoltre, le indagini per accertare la causa dell’incendio. 

Non solo il nuovo incendio a Roma, bruciano anche altri paesi europei

Quattro giorni dopo le prime fiamme, i Vigili del fuoco della Gironda, in Francia continuano a combattere senza sosta nel tentativo di arginare definitivamente due incendi che hanno devastato più di 10.000 ettari di foresta e spinto più di 14.000 persone a lasciare case, alberghi e camping, nel bel mezzo dell’’ondata di calore che nel fine settimana ha attanagliato il paese.

“Diversi roghi sono ancora attivi, sto seguendo da vicino le operazioni”, ha twittato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, facendo un breve punto della situazione.

Nei comuni di Landiras e Guillos, a sud-est della Gironda, la situazione è ancora “critica” in serata, ci sono stati più di 7 mila ettari andati in fumo, secondo le stime della prefettura.

A causa dei “venti variabili che stanno facendo progredire l’incendio su diversi fronti”, nel pomeriggio di ieri è stato dato l’ordine di procedere allo sgombero del “villaggio di Tuzan, frazione di Villagrain nel comune di Cabanac-et-Villagrain e, nel comune di Hostens e della base nautica”. In questa zone, sono 1.900 le persone evacuate.

Sull’altro fronte, a Teste-de-Buch, gli sforzi compiuti hanno consentito nelle ultime ore di rallentare l’incendio, senza però risolverlo. “Siamo a 3.200 ettari bruciati, il perimetro è quasi costante ma il rogo non è assolutamente sotto controllo”, ha ammesso il sottoprefetto di Arcachon Ronan Léaustic.

Non è meno allarmante la situazione in Spagna, dove le temperature hanno raggiunto i 45,7°C. Anche in questo caso, è la parte sud del Paese ad essere la più colpita. Nella Costa del Sol, quella che va da Malaga fino a Gibilterra, 3mila persone sono state evacuate per un incendio che ha raggiunto le porte della città di Mijas. Le autorità dicono che gli incendi attivi nella penisola iberica sarebbero 19, mentre altri 18 sarebbero già sotto controllo. Nella giornata di ieri i Vigili del fuoco spagnoli erano concentrati soprattutto sul parco nazionale di Monfragüe, nel comune di Caceres di Casas de Miravete al confine con il Portogallo. Poco lontano dalla Garganta de los Infiernos, la zona tenuta maggiormente sotto osservazione.

Non sono immuni al pericolo incendi neanche i Paesi dell’est Europa, la Romania è quello più colpito di tutti. Da inizio anno, infatti, si sono verificati già 735 grandi incendi, ovvero quelli che bruciano almeno 30 ettari di vegetazione e sono andati in fumo più di 149mila ettari di terreno.

Numeri da record anche per la Croazia, una delle mete turistiche più ambite anche per gli italiani. Qui i grandi incendi sono stati, per ora, 134 e hanno bruciato già 28mila ettari. Colpita anche l’Ungheria, con 5,877 ettari incendiati da 44 roghi. Anche se con un numero molto più limitato di danni, la Slovacchia ha già registrato il suo personale record, 275 ettari diventati cenere.