Passano le domeniche ma il contenuto della preghiera dell’Angelus di Papa Francesco è molto spesso lo stesso, con la guerra in Ucraina che continua ad attirare l’attenzione del Pontefice. Nella giornata di oggi, il Santo Padre ha rivolto la sua preghiera anche allo Sri Lanka, nazione da settimane teatro di violente proteste, e ha dato più dettagli sul prossimo viaggio in Canada.

Papa Francesco e la guerra: “Non alimentiamo l’insensatezza del conflitto”

Durante l’Angelus odierno non può mancare la preghiera di pace per l’Ucraina, nazione martoriata dalla guerra nel cuore e nei pensieri di Papa Francesco. Proprio durante il suo intervento domenicale, il Pontefice chiede ancora una volta ai protagonisti scesi in campo per trovare una soluzione pacifica di lavorare assiduamente per mettere fine alla guerra:

“Sono sempre vicino alla martoriata popolazione ucraina colpita ogni giorno da una pioggia di missili. Come si fa a non capire che la guerra crea solo distruzione e morte, allontanando i popoli e uccidendo la verità e il dialogo? Prego e auspico che tutti gli attori internazionali si diano veramente da fare per riprendere i negoziati non per alimentare l’insensatezza della guerra”

Per portare la pace in Ucraina Papa Francesco consiglia di meditare e ripensare alla parola di Dio prima di fare degli interventi pratici, come spiega nel corso dell’Angelus:

“Approfittiamo di questo tempo di vacanze, per fermarci e metterci in ascolto di Gesù. Oggi si fa sempre più fatica a trovare momenti liberi per meditare. Per tante persone i ritmi di lavoro sono frenetici, logoranti. Il periodo estivo può essere prezioso anche per aprire il Vangelo e leggerlo lentamente, senza fretta. Lasciamoci interrogare da quelle pagine, domandandoci come sta andando la nostra vita, se è in linea con ciò che dice Gesù. In particolare, chiediamoci: quando inizio la giornata, mi butto a capofitto nelle cose da fare, oppure cerco prima ispirazione nella Parola di Dio? Se al mattino usciamo di casa serbando nella mente una parola di Gesù, la giornata acquisterà un tono segnato da quella parola, che ha il potere di orientare le nostre azioni secondo ciò che vuole il Signore. Questo non toglie nulla al valore dell’impegno pratico, però esso non deve precedere, ma sgorgare dall’ascolto della parola di Gesù, dev’essere animato dal suo Spirito. Altrimenti si riduce a un affannarsi e agitarsi per molte cose, a un attivismo sterile”

La situazione in Sri Lanka e il suo viaggio in Canada

Nella preghiera dell’Angelus c’è anche spazio per lo Sri Lanka dove, anche in questo caso, Papa Francesco chiede che le parti trovi al più presto una soluzione pacifica:

“Esprimo nuovamente vicinanza al popolo dello Sri Lanka: mi unisco a voi nella preghiera ed esorto tutte le parti a cercare soluzione una soluzione pacifica alla crisi rispettando i diritti di tutti e imploro le parti ad astenersi ogni forma di violenza e ad avviare il processo di dialogo”

Dal 24 al 30 luglio il Pontefice sarà impegnato nel suo viaggio apostolico in Canada, dove incontrerà le popolazioni indigene come racconta durante l’Angelus:

“Mi accingo a compiere un pellegrinaggio penitenziale e spero che, con la grazia di Dio, possa contribuire al cammino di guarigione e riconciliazione intrapreso già” parlando del suo viaggio che inizierà “domenica prossima, a Dio piacendo. Purtroppo in Canada molti cristiani,compresi alcuni membri di istituti religiosi, hanno contribuito alle politiche di assimilazione culturale che in passato hanno gravemente danneggiato in diversi modi le comunità native”

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