Un aereo cargo ucraino è caduto nella serata di ieri, 16 Luglio, in Grecia. Il pilota avrebbe chiesto di effettuare un atterraggio di emergenza e secondo i media locali l’Antonov An-12 trasportava 12 tonnellate di materiale tossico che ha sprigionato fumi velenosi. Otto le persone a bordo decedute e due pompieri, intervenuti sul posto per i soccorsi, ricoverati.
Un aereo cargo di una compagnia ucraina è caduto a terra nel nord della Grecia, nelle vicinanze di Paleochori Kavalas nella serata di Sabato 16 Luglio. L’Antonov An-12, aveva a bordo otto persone che hanno perso la vita nello schianto. Secondo i media locali, l’aereo trasportava 12 tonnellate di materiale tossico che ha sprigionato fumi velenosi. Per precauzione e a causa del forte odore emanato nella zona dell’incidente, un comitato di coordinamento composto da funzionari municipali, di polizia e dei Vigili del fuoco ha detto agli abitanti delle due località più vicine al luogo dell’incidente di tenere le finestre chiuse tutta la notte, di non lasciare le loro case e di indossare sempre le mascherine. Le autorità affermano di non sapere se sull’aereo fossero presenti sostanze chimiche pericolose, comprese quelle contenute nelle batterie.
Gli esperti dell’Esercito e della Commissione greca per l’energia atomica, nelle prossime ore, utilizzeranno un drone per avvicinarsi al relitto del misterioso aereo cargo Antonov precipitato in fiamme nel nord della Grecia. Le esplosioni e la paura di un carico pericoloso hanno impedito ai soccorritori di avvicinarsi, dopo che due vigili del fuoco sono stati portati in ospedale con difficoltà respiratorie a causa dei fumi tossici inalati. Le autorità locali hanno parlato di “miracolo” in riferimento al fatto che il velivolo non si sia schiantato contro una zona residenziale, in quel caso il numero delle vittime sarebbe stato molto di più.
Fino ad ora, ha detto Marios Apostolidis, un funzionario dei Vigili del fuoco, solo “uomini del servizio antincendio con attrezzature speciali e strumenti di misurazione si sono avvicinati al punto di impatto dell’aereo e hanno osservato da vicino la fusoliera e altre parti dell’aereo sparse nei campi”.
Le vittime, secondo quanto riferito dalle autorità locali sarebbero otto, tutte le persone che si trovavano in quel momento a bordo dell’aereo.
Le cause dello schianto dell’aereo ucraino in Grecia
Sulla base delle prime ricostruzioni, il pilota dell’Antonov An-12 avrebbe denunciato un guasto al motore chiedendo l’autorizzazione per un atterraggio di emergenza, ma non è riuscito a raggiungere l’aeroporto a causa dell’avaria. La comunicazione con l’aereo è cessata quasi subito dopo la richiesta, il veivolo infatti, si è schiantato a circa 40 chilometri (25 miglia) a ovest dell’aeroporto.
L’aereo copriva la rotta che va dalla Serbia alla Giordania e non si sa al momento che tipo di merce stesse trasportando.
Alcuni testimoni oculari hanno registrato dei video che mostrano la caduta di un oggetto in fiamme, con successive esplosioni, che hanno, di conseguenza, provocato alcuni incendi nella zona.
Un uomo del posto, Giorgos Archontopoulos, ha raccontato all’emittente statale Ert di aver capito che qualcosa non andava non appena ha sentito il forte rumore del motore dell’aereo. “Sono uscito e ho visto il motore in fiamme”, ha detto l’uomo.
Poco più di un’ora dopo la caduta dell’aereo, anche Filippos Anastasiadis, sindaco del comune di Paggaio, nel Nord della Grecia ha rilasciato una dichiarazione all’Associated Press: “Fino a pochi minuti fa abbiamo sentito esplosioni, siamo a circa 300 metri dal luogo dell’incidente.”
L’Esercito, gli esperti di esplosivi e il personale della Commissione greca per l’energia atomica sono, in queste ore, al lavoro nell’area dove è caduto il velivolo. Le autorità sono riuscite a raggiungere la zona, vicino alla città di Kavala, che è stata messa in sicurezza dopo l’allarme sulla tossicità del carico di cui ancora non si conosce la natura.