Il mondo del tennis si unisce nuovamente per muovere una critica al torneo di Wimbledon che, dopo il dibattito sull’assegnazione dei punti, questa volta ha dovuto fare i conti con gli orari delle partite. Secondo molti, infatti, il prestigioso torneo inglese avrebbe favorito le gare in orari serali in modo che potessero beneficiarne anche gli ascolti in TV.

Il problema ha riguardato in primis i tennisti che a turno hanno cercato di far comprendere la difficoltà di giocare in condizioni diverse rispetto alle “normale”. La chiusura del tetto con i conseguenti cambi di illuminazione, così come le pause di attesa sono sicuramente un elemento cruciale nelle prestazioni degli atleti.

Il vincitore Djokovic, ad esempio, ha così commentato l’argomento:

Ho sentito che si è discusso di spostare l’inizio delle partite, le prime partite della giornata sui campi principali, in particolare sul Centrale, un po’ prima. Non vedo un motivo per cui non si possa anticipare il primo match, a essere onesti, in particolare ora, con le interviste in campo che non avevamo qualche anno fa. Se sei programmato per ultimo sul Centrale, finirai sicuramente la gara sotto il tetto, il che cambia le condizioni, lo stile di gioco, il modo in cui ti muovi in campo. Perché non spostarlo di mezz’ora, un’ora prima? Penso che sarebbe molto utile finire le partite magari senza utilizzare il tetto.

Wimbledon, la risposta alle critiche sugli orari delle partite

Naturalmente, l’All England Club ha voluto offrire un punto di vista alternativo per far comprendere le ragioni dietro alcune scelte. A far da portavoce del club è stato l’amministratore delegato Sally Bolton che ha dichiarato:

La realtà della gestione di un evento di tennis è che una volta che inizi la giornata, non hai idea di quando finirà. Le partite sono lunghe, corte, è una situazione piuttosto imprevedibile. Quando osserviamo la programmazione, pensiamo il più possibile a come sarà la giornata, ma alla fine una volta i giocatori entrano in campo non abbiamo alcun controllo sulla durata degli incontri. Quest’anno abbiamo visto alcune partite protrarsi fino a tardi e ne terremo conto anche in fase di programmazione, ma di certo non introdurremo le sessioni notturne.

Infine, una risposta anche ai tennisti:

È comprensibile che i giocatori forniscano feedback sull’esperienza che stanno vivendo ai Championships, mentre pensiamo a come pianificare le varie giornate. Non ci sono state modifiche significative al programma.