Dopo lo slittamento di ieri, si è riunito oggi il Consiglio del M5s: al centro del dibattito dei membri del MoVimento c’è la decisione o meno di rimuovere i propri ministri dalla squadra di governo. Da una parte c’è chi appoggia Giuseppe Conte, dall’altra alcuni rappresentanti dei 5s non sono convinti di abbandonare Mario Draghi.

Consiglio M5s, nessun contatto con SkyVote

Secondo le prime indiscrezioni dal Consiglio del M5s, tra i presenti alla riunione si faceva largo la possibilità di affidarsi a una consultazione online per sull’ipotesi di una nuova votazione sulla fiducia a Draghi: una possibilità scartata subito dal leader e dai vertici del partito Giuseppe Conte, che non ha dato nessuna comunicazione di avviare i contatti con SkyVote, la piattaforma online pensata per indire una consultazione e una votazione tra i membri del partito.

Intanto su Twitter la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone mostra come sia ben salda la posizione di alcuni esponenti del M5s nel non votare la fiducia a Draghi:

“Abbiamo mandato giù molto fango, ci siamo abituati. Strano è che la politica italiana non si sia ancora abituata a processi democratici di confronto e decisione interna ai movimenti politici”

Non abbassa i toni della polemica neanche l’esponente dei grillini e la capogruppo al Senato Mariolina Castellone, pronta a continuare la battaglia del MoVimento 5 Stelle contro i giochi di palazzo:

“Lo chiama ‘Partito di Conte’ chi dà peso solo alla sua leadership, ma il nome di questa grande comunità democratica – dove tutti sono fondamentali – è Movimento 5 Stelle. Un M5s che esiste eccome e vuole resistere ai giochi di palazzo con la forza dei valori e delle idee”

L’allarme di D’Incà, ministro 5s: “Con dimissioni governo, Pnrr a rischio”

Mentre è in atto il Consiglio nazionale del M5s, il il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà lancia l’allarme sulle conseguenze di una dimissione del governo, dove a farne le spese sarebbero soprattutto i fondi del Pnrr e il lavoro svolto finora dalle Camere, come si legge nel suo comunicato:

“Le eventuali dimissioni del Governo potrebbero condurre ad uno scenario estremamente critico relativamente all’iter dei principali provvedimenti, già presentati alle Camere, con particolare riguardo a quelli relativi alle riforme abilitanti per raggiungere gli obiettivi del PNRR entro dicembre 2022 e a quelli di conversione dei decreti-legge attualmente pendenti in Parlamento”

In aggiornamento…

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