Dieci giorni dopo l’operazione Vento, nella notte nuovo blitz antimafia a Palermo dove i carabinieri hanno arrestato 12 persone del mandamento Porta Nuova, storico clan di Cosa Nostra. Tra gli arresti di questa notte c’è anche quello di Maria Carmelina Massa, moglie del boss Giuseppe Incontrera ucciso qualche giorno fa.

Vento 2, l’operazione che ha portato al nuovo blitz antimafia a Palermo

Il blitz antimafia di questa notte a Palermo fa parte dell’operazione chiamata Vento 2, il seguito dell’operazione di dieci giorni fa che aveva portato al fermo di 18 persone: la prima tranche dei carabinieri era scattata dopo l’omicidio di Giuseppe Incontrera e aveva portato all’arresto circa una ventina di persone, tra cui boss e gregari del mandamento di Porta Nuova, uno dei clan storici di Cosa Nostra. Per l’omicidio di Incontrera, ucciso nel quartiere Zisa di Palermo, è in custodia cautelare il reo confesso Salvatore Fernandez.

Nell’operazione di questa notte è stata arrestata la moglie di incontrera, Maria Carmelina Massa che secondo le intercettazioni era la cassiera del clan mafioso per gestire gli affari legati al narcotraffico. La donna ora si trova agli arresti domiciliari che, insieme agli altri 12 arresti di oggi sono accusati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico, coltivazione e spaccio di stupefacenti, violenza privata e lesioni personali aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose.

Agli indagati i carabinieri contestano l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti gestita in tutta la sua filiera, a partire dalle fasi di rifornimento all’ingrosso fino allo spaccio sul territorio, gestito dai vertici della struttura criminale per alimentare le casse del clan mafioso.

Duro colpo al mandamento Porta Nuova

Il blitz antimafia di oggi ha dato un duro colpo al mandamento Porta Nuova di Palermo: secondo le indagini degli inquirenti, il clan controlla e gestisce direttamente sei piazze di spaccio, situate nei centralissimi quartieri del Capo, Vucciria, Ballarò e della Zisa, in particolare via Cipressi, piazza Ingastone e via Regina Bianca. A capo uomini ritenuti affiliati a Cosa Nostra.

I blitz di luglio sono scattati dopo che le intercettazioni hanno messo in evidenza chiari segnali di una possibile escalation di violenze: nell’operazione Vento 2 il Nucleo Investigativo di Palermo ha raccolto altri importanti elementi circa un inasprimento di violenze connesso con alcune tensioni all’interno del mandamento di Porta Nuova. Tutte circostanze che hanno fatto scattare i provvedimenti del gip richiesti dalla procura che, tra le altre cose, hanno bloccato la scarcerazione di Filippo Burgio, detenuto per un altro motivo e che doveva tornare in libertà proprio oggi: dalle indagini degli inquirenti Burgio avrebbe manifestato la volontà di punire i responsabili dell’omicidio di suo figlio Emanuele, ucciso lo scorso 31 maggio 2021 nel quartiere della Vucciria, assassinio per cui ci sono già tre indagati.

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