Il 143esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina si apre con l’attacco di Mosca a Dnipro, dove missili russi hanno bombardato la città provocando tre feriti e 15 morti. L’offensiva del Cremlino parte dalla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, conquistata dai russi poche settimane dopo l’inizio dell’invasione. L’intelligence britannica afferma che le operazioni offensive di Mosca sono di portata ridotte e si concentrano su Siversk e Bakhmut.

I missili russi si abbattono su Dnipro

Un’altra delle città più grandi e importanti dell’Ucraina è stata bombardato: almeno cinque missili russi si sono abbattuti su Dnipro, dove si contano tre morti e 15 feriti, ma il bilancio potrebbe salire. Secondo il capo dell’amministrazione regionale Valentin Reznichenko, Mosca avrebbe lanciato l’offensiva nella notte posizionandosi nei pressi dell’omonimo fiume ucraino, colpendo un impianto industriale della città, situato in una zona popolosa di Dnipro. Tra le vittime, come afferma Reznichenko, c’è anche un autista di bus che aveva finito il turno di lavoro e stava rientrando a casa.

Un violento attacco delle truppe russe che aumentano il loro raggio d’azione visto che Dnipro è molto distante dalla zona di Lysychansk dove, secondo l’intelligence britannica, si concentrerebbero le offensive di Mosca:

“Le operazioni offensive russe rimangono di portata ridotte, con i combattimenti a ovest di Lysychansk incentrati su Siversk e Bakhmut. Questo nonostante le affermazioni russe di essere entrati nella periferia della citta’ di Siversk all’inizio della settimana. La Russia ha gia’ fatto dichiarazioni di successo premature e false. Questo e’ probabilmente almeno in parte volto a dimostrare il successo in patria e a rafforzare il morale dei combattenti”

Mosca usa la centrale nucleare di Zaporizhzhia per i suoi attacchi

I cinque missili che si sono abbattuti su Dnipro sono partiti dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia – conquistata poche settimane dopo l’inizio dell’invasione -, usata dalle truppe russe come base per immagazzinare le armi, come afferma il presidente dell’agenzia nucleare ucraina Pedro Kotin:

“A Zaporizhzhia la situazione è veramente tesa. Gli occupanti portano lì i loro macchinari, compresi i sistemi missilistici, dai quali bombardano l’altra sponda del fiume Dnipro e il territorio di Nikopol. Controllano fisicamente il perimetro. I macchinari pesanti degli occupanti e i camion con armi ed esplosivi rimangono sul territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia”

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