Resta sospeso il processo ai presunti assassini di Giulio Regeni. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro lo stop deciso dal gup.
Caso Regeni, dalla Cassazione no al ricorso dei pm: resta stop al processo ai quattro 007 egiziani
Il processo in Italia per i quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel febbraio del 2016 rischia di bloccarsi definitivamente.
I giudici della Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del gup che, l’11 aprile scorso, ha disposto la sospensione del procedimento disponendo nuove ricerche degli imputati a cui notificare gli atti.
I pm di Roma, con l’aggiunto Sergio Colaiocco titolare del fascicolo, nel suo ricorso avevano chiesto l’annullamento della decisione dei giudici della Terza Corte d’Assise di Roma che il 14 ottobre scorso, chiamati a decidere sull’assenza in aula degli imputati, avevano dichiarato la nullità del decreto che disponeva il giudizio.
I giudici della Suprema Corte erano chiamati ad esprimersi sull’impugnazione avanzata dai pm di piazzale Clodio nella quale si chiede di uscire dal questa “stasi processuale” che ha portato il processo ad uno brusco stop.
Gli ermellini hanno escluso che i provvedimenti dei giudici possano essere impugnati con il ricorso per Cassazione, in quanto non abnormi.
Ora con la decisione della Cassazione si chiudono i margini per poter celebrare in Italia il processo nei confronti dei quattro 007 egiziani: Tarik Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Usham Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, accusati a vario titolo per i reati di sequestro di persona, lesioni personali e omicidio.
Famiglia Regeni: “Una ferita di giustizia”
Piene di amarezza le prime parole dei genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni, e della loro legale Alessandra Ballerini.
“Attendiamo di leggere le motivazioni ma riteniamo questa decisione una ferita di Giustizia per tutti gli italiani. ‘Abnorme’ è certamente tutto il male che è stato inferto e che stanno continuando a infliggere a Giulio. Come cittadini non possiamo accettare né consentire l’impunità per chi tortura e uccide”
L’avvocato Ballerini, legale della famiglia di Giulio Regeni, prima di fare ingresso questa mattina in Corte di Cassazione aveva dichiarato:
“Non ci sarà mai una pietra tombale su questo caso perché noi qui ci saremo sempre, ma quella che viene presa oggi è una decisione che riguarda la dignità dell’Italia”.