Il virus West Nile, proveniente dalla puntura di zanzara e conosciuta con il nome di “febbre del nilo”, registra i primi due casi in Italia e in Europa nel 2022.

West Nile Virus, entrambi i pazienti mostrano segnali positivi

Sono un 70enne di Padova e un 75enne di Modena i primi due pazienti italiani affetti da West Nile Virus nel 2022. Ne dà notizia l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che comunica il caso padovano come primo ufficialmente riconosciuto e rilevato.

Il 75enne di Modena è stato ricoverato martedì all’ospedale di Baggiovara al reparto di Neurologia della struttura modenese. Al momento risponde positivamente alle cure terapiche a cui è stato sottoposto, vale a dire la puntura lombare (detta “rachicentesi” in gergo tecnico). Al momento la sua prognosi rimane comunque riservata. Risale invece alla scorsa settimana l’infezione dell’anziano di Padova, entrato in pronto soccorso con sintomi cardiologici e neurologici: al momento è ricoverato all’ospedale di Schiavonia e le sue condizioni sono in progressivo miglioramento.

I sintomi e le aree più a rischio infezione

Risulta difficile riconoscere i sintomi del West Nile Virus, specialmente quando ci si accorge di essere stati punti. In una percentuale minima si manifestano dopo qualche giorno febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. Sintomi che si differenziano a seconda della fascia d’età: nei più giovani prevale lo stato febbrile associato al mal di testa, nei più anziani una combinazione di dolori in forma più aggravata. Nel passato la malattia ha causato dei decessi. Infine, solo in casi particolarmente eccezionali, sono uccelli selvatici e mammiferi (cavalli in particolare) i veicoli dell’infezione

Le due aree in cui è stata riscontrata la presenza del virus non è casuale. Tutta la Pianura Padana è infatti un covo di questo genere di fauna, nel Veneto la patologia è stata classificata come “endemia” dall’Iss. Nei prossimi giorni è lecito aspettarsi una vasta campagna di analisi e conseguente sorveglianza sull’intero territorio del Po, per capire se esistono delle varianti particolari rispetto a quelle già classificati. Ogni Regione ha il suo Piano di prevenzione, tuttavia le singole amministrazioni sicuramente raccomanderanno la disinfestazione contro le arbovirosi. Rovigo è la prima città ad aver adottato il provvedimento.