Il Tribunale di Francoforte sul Meno, in Germania, ha accolto l’appello presentato da Maria Falcone obbligando la pizzeria “Falcone e Borsellino” a cambiare nome e insegna.

Pizzeria “Falcone e Borsellino”, da domani nuovo nome e insegna

Sembra essere arrivata al capolinea la querelle relativa alla pizzeria “Falcone e Borsellino” di Francoforte sul Meno, in Germania. Il titolare, Constant Ulbrich, è stato infatti invitato dal Tribunale della città a cambiare sia nome che insegna al locale, ribaltando così la decisione assunta in primo grado. Sulla sua testa pesa inoltre un’ammenda di 250mila euro in caso di riscontro dell’infrazione, fino a sei mesi di reclusione in caso di reato reiterato.

Ha avuto così giustizia Maria Falcone, sorella del magistrato scomparso nel 1992 e presidente dell’omonima Fondazione, che vede così preservata l’immagine del fratello. A innescare la protesta era stata soprattutto l’insegna della pizzeria, dove campeggiava la famosa foto scattata da Tony Gentile che ritraeva Falcone e Borsellino in un colloquio intimo, e alcune rievocazioni del mondo mafioso come i fori dei proiettili o la foto de “Il Padrino”. All’inizio però la Corte aveva dato ragione all’imprenditore, sostenendo che la nomea di Falcone fosse sconosciuta in Germania, a maggior ragione in considerazione dell’arco temporale dalla sua scomparsa. Tuttavia, l’appello ha ribaltato la sentenza, vietando ogni tipo di riferimento all’immagine e alla figura di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Molto soddisfatta e sollevata, Maria Falcone commenta così l’esito favorevole della sentenza:

Finalmente ha prevalso il senso di rispetto. Ci sono nomi e argomenti sui quali non si può speculare a fini puramente commerciali. Ringrazio gli avvocati che mi hanno assistito in questa battaglia legale (Rodolfo Dolce e Angela Bonacina, ndr).

La corte tedesca ha inoltre riconosciuto che Maria Falcone abbia diritto alla richiesta di risarcimento in base al diritto al nome e al diritto alla personalità post mortem.