Venezia 2022 ha trovato la sua presidente della giuria internazionale nell’attrice premio Oscar Julianne Moore.
Venezia 2022, Julianne Moore presidente: “Scelta per la sua versatilità”
La Mostra del Cinema di Venezia completa un altro, importante tassello per l’edizione 2022, che si terrà dal 31 agosto al 10 settembre.
L’attrice statunitense Julianne Moore è stata, infatti, scelta per presiedere la giuria internazionale che assegnerà il Leone d’Oro e gli altri premi ufficiali. La Moore, che per la sua interpretazione nel film Still Alice del 2014 ha vinto l’Oscar, il Golden Globe e il BAFTA, è stata selezionata dal consiglio di amministrazione della Biennale, che ha accolto la proposta ricevuta dal Direttore artistico della sezione cinema Alberto Barbera.
Queste le motivazioni:
“Julianne Moore è celebre per la sua versatilità e per le tante memorabili interpretazioni nel cinema e nella televisione. È la prima attrice americana a essere stata premiata con i massimi premi per l’interpretazione ai festival di Berlino (The Hours, 2002), Cannes (Maps to the Stars, 2014) e Venezia (Lontano dal paradiso, 2002).”
Gli altri componenti della giuria
La Biennale ha annunciato anche gli altri componenti della giuria internazionale, che sarà composta da personalità del cinema provenienti da ogni parte del mondo, dall’Italia fino al Giappone:
Mariano Cohn (Argentina) regista, sceneggiatore e produttore;
Leonardo Di Costanzo (Italia) regista e sceneggiatore;
Audrey Diwan (Francia), regista;
Leila Hatami (Iran) attrice;
Kazuo Ishiguro (Giappone-Gran Bretagna) scrittore e sceneggiatore;
Rodrigo Sorogoyen (Spagna) regista, sceneggiatore e produttore.
Un festival sempre all’avanguardia
La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si conferma uno dei festival che meglio di altri ha saputo assorbire l’impatto dei grandi cambiamenti che hanno coinvolto il cinema negli ultimi anni. Dalla pandemia, che ha messo in ginocchio un’industria già precaria ― in particolar modo in Italia ― ai nuovi equilibri imposti dallo streaming, con una divisione netta tra prodotti per la sala e altri per le piattaforme che sollevano dubbi e riflessioni sul futuro della Settima Arte.
Sotto la direzione di Alberto Barbera, il Festival di Venezia ha saputo muoversi in questo mare in tempesta con coraggio e ampiezza di vedute. Senza arroccarsi su posizioni oltranziste come quelle tenute dal Festival di Cannes ― che portarono, lo scorso anno, all’esclusione dalla kermesse del pluripremiato Il Potere del Cane di Jane Campion, poi vincitore proprio a Venezia del Leone d’Argento per la miglior regia ― la Biennale Cinema ha trovato negli anni un giusto e valido compromesso tra glamour, valore artistico e i molteplici territori sui quali si sta espandendo la fruizione di audiovisivo nel 21° secolo.
Ora non resta che scoprire i titoli che caratterizzeranno l’edizione numero 79 della Mostra e in quale modo interpreteranno ancora l’anima curiosa e avanguardista della rassegna veneziana.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.