La guerra in Ucraina procede senza sosta da febbraio, tra la diplomazia che stenta a trovare spazio, qualche spiraglio commerciale e il timore che la pace sia ancora lontana; oggi a destare particolare preoccupazione è l’arrivo di gas da Mosca.

Nel frattempo l’Osce ha trovato “chiari schemi di gravi violazioni della Convenzione di Ginevra attribuibili principalmente alle forze armate russe”, mentre l’intelligence britannica ha portato alla luce che l’esercito di Mosca è bloccato nel Donbass, dove da 72 ore non riesce ad avanzare.

La guerra del gas: l’Europa teme stop totale ai rifornimenti dalla Russia

Le operazioni di manutenzione dell’impianto più importante per i rifornimenti di gas metano che da Mosca arriva all’Europa, il Nord Stream 1, dureranno dieci giorni ma il forte timore è la guerra porterà ad un blocco totale dei flussi. Il ministro dell’Economia francese che consiglia di prepararsi. Nel frattempo l’Eni ha dichiarato che “Gazprom ha tagliato di un terzo le forniture di gas all’Italia

Kiev: se i russi riprendono Azot sarà una catastrofe

Torna a destare un punto strategico che è stato per molto tempo cruciale in questa guerra, l’impianto chimico di Azot. A segnalare il timore che i russi possano riprendere in mano l’impianto chimico è il governatore della regione Lugansk Sergiy Gaidai, che ha anche spiegato il perché.

“È estremamente pericoloso a causa della significativa distruzione sul territorio della fabbrica ed è impossibile senza specialisti appropriati”

Nel frattempo il Cremlino ha ordinato che le regioni formino truppe di volontari anziché annunciare la mobilitazione nel paese.

Attacco missilistico russo su Vynntstia: almeno 23 morti

L’UE ha condannato l’attacco nella regione dell’Ucraina centrale da parte dell’esercito di Mosca, dove ci sono stati almeno 23 morti di cui 3 bambini.

“Questa atrocità a Vinnytsia è l’ultima di una serie di attacchi brutali contro civili e infrastrutture civili, non ci può essere impunità per le violazioni e per i crimini commessi dalle forze russe e dai loro superiori politici”.

Questa la condanna di Josep Borrel e Janez Lenarcic, rispettivamente Alto rappresentante per la Politica estera e commissario per la Gestione delle crisi.

L’ambasciata americana invita i suoi cittadini a lasciare subito l’Ucraina

L’ambasciata USA a Kiev ha lanciato un monito a tutti i cittadini statunitensi presenti nel Paese ad andarsene immediatamente dall’Ucraina, utilizzando tutti i mezzi di trasporto possibile. Inoltre la stessa ha chiesto agli americani di non partire per nessun motivo per l’Ucraina, inoltre chi non riesce a lasciare il paese è caldamente consigliato di non prendere parte ad “assembramenti ed eventi organizzati che potrebbero essere considerati degli obiettivi da parte della Russia”

Germania: altri 2,4 miliardi di euro per i rifugiati

La Germania ha messo a disposizione altri 2,4 miliardi di euro per l’emergenza umanitaria dei profughi provenienti dall’Ucraina. Secondo il ministro del Lavoro tedesco dall’inizio della guerra la Germania ha accolto 800mila ucraini, di cui il 30% di età inferiore a 14 anni. Lo scorso mese c’è stato un aumento della disoccupazione, legato anche al fatto che i rifugiati si stiano iscrivendo alle liste, fino adesso 360 mila si sono iscritti nelle liste per accedere al welfare. Secondo l’ONU dall’inizio del conflitto sono 9 milioni gli ucraini che hanno lasciato il Paese.