Il premier quando stava per terminare il voto sulla fiducia chiesta dal governo al dl Aiuti, ha lasciato Palazzo Chigi e in auto ha raggiunto il Colle per un colloquio con il Presidente della Repubblica. L’incontro Draghi e Mattarella è durato poco meno di un’ora e alla fine il Premier ha deciso di annunciare le sue dimissioni. La comunicazione è stata quindi effettuata durante il Consiglio dei ministri andato in scena nel tardo pomeriggio di oggi:

Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più.

Il Premier ha poi continuato:

In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani. Grazie.

In chiusura, Draghi – secondo quanto riportano fonti ministeriali – avrebbe quindi confermato che mercoledì prossimo riferirà la decisione alle Camere. In questi istanti, il Presidente del Consiglio si è recato nuovamente al Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale le ha però respinte. Il capo dello Stato “ha invitato il Premier a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica.”

Dimissioni Draghi, le precedenti parole di Conte: “Risposte vere o nessuno avrà i nostri voti”

In Aula a Palazzo Madama era andata come annunciato ieri da Giuseppe Conte: il M5S compatto non ha partecipato al voto. Tutti assenti. Il Senato aveva comunque confermato la fiducia all’esecutivo con 172 sì e 39 contrari. Beppe Grillo sostiene Conte, che intanto nelle scorse ore aveva commentato in questa maniera: 

O si hanno risposte vere, strutturali e importanti oppure nessuno può avere i nostri voti. 

In mattinata, il tentativo di allontanare la crisi del ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà era durato poco: la proposta di evitare la fiducia sul provvedimento non aveva convinto Palazzo Chigi.

Il premier aveva indicato come unica via percorribile la richiesta di fiducia al Senato sul provvedimento.

La reazione dei politici alle dimissioni di Mario Draghi

Enrico Letta, a un convegno, è stato uno dei primi a commentare quanto successo:

Trovo stridente l’idea che nelle prossime ore e nei prossimi giorni l’Italia perda iul governo Draghi. Mi sento con grande forza di dire che l’Italia ha bisogno di stare con la forza di una maggioranza particolare e unica come quella che sta guidando il Paese e con una personalità forte come quella del presidente Draghi e della squadra che è attorno a lui.

Su Twitter, il segretario del PD, ha detto:

Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al Governo Draghi e l’Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore.

La Meloni – parlando alla festa dei Patrioti di Palombara Sabina – ha etichettato così la notizia delle dimissioni:

Non accettiamo scherzi. Questa legislatura per Fratelli d’Italia è finita. Ora bisogna dare la libertà ai cittadini di scegliere. Bisogna chiedere al presidente della Repubblica che questo Parlamento venga sciolto. E speriamo che questa sia anche la priorità degli altri partiti del centrodestra.

Così Matteo Renzi su Twitter:

Draghi ha fatto bene, rispettando le Istituzioni: non si fa finta di nulla dopo il voto di oggi. I grillini hanno fatto male al Paese anche stavolta. Noi lavoriamo per un Draghi-Bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su Pnrr, legge di bilancio e situazione ucraina.

Stupito il sindaco di Milano, Beppe Sala:

Perdere Draghi in questo momento è una follia, anche per l’Europa stessa. Siamo precipitati in poco tempo in una situazione che non può che angosciare. Nello scenario politico internazionale Macron e Draghi erano quelli che tenevano in piedi l’Europa. Stiamo facendo cadere il governo per il termovalorizzatore a Roma? Se è così ce lo dicano e la colpa è loro.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando (Pd) ha invece lasciato spazio ad un tentativo di ripensamento, che pare però difficile:

La scelta delle dimissioni apre ad una situazione molto difficile per il paese con molti dossier aperti. La nostra richiesta è di valutare, previa la debita chiarezza con le forze politiche, se ci sono le condizioni per un ripensamento.

Deluso anche Antonio Tajani – coordinatore nazionale di Forza Italia – che ha puntato il dito contro il Movimento 5 Stelle:

Complimenti al M5S per aver fatto questo guaio mentre c’è una crisi in corso, c’è una guerra ai confini dell’Europa, già la Borsa oggi è crollata, lo Spread sale, c’è un’impennata dei prezzi di tutte le materie prime. È da irresponsabili aver provocato questo caso, con un’arroganza e con dei ricatti che sono inaccettabili.

Al termine del consiglio dei Ministri, Dario Franceschini (ministro della Cultura) ha rilasciato una dichiarazione:

Mercoledì sarà la giornata decisiva, non oggi. In Parlamento, alla luce del sole, tutte le forze politiche dovranno dire agli italiani cosa intendono fare.

Il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, si è espresso in questa manieraa:

La Commissione non commenta mai gli sviluppi politici nei Paesi membri. La presidente Ursula von der Leyen ha ripetutamente enfatizzato la stretta e costruttiva cooperazione con il presidente Mario Draghi. Von der Leyen attende di proseguire nella cooperazione con le autorità italiane sulle priorità e sulle politiche europee.

La Lega: “Draghi vittima del Movimento 5 stelle”

In una nota, il Carroccio ha seguito la linea di FI:

La Lega è stata leale, costruttiva e generosa per un anno e mezzo, ma da settimane il presidente Draghi e l’Italia erano vittime dei troppi No del Movimento 5 Stelle e delle forzature ideologiche del Partito democratico. La Lega, unita e compatta anche dopo le numerose riunioni di oggi, condivide la preoccupazione per le sorti del Paese: è impensabile che l’Italia debba subire settimane di paralisi in un momento drammatico come questo, nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani.