L’incertezza che avvolge il destino del governo Draghi si riflette nell’andamento odierno della borsa. L’indice Ftse Mib scivola a -3,56%, in una giornata già negativa per gli indici europei – tutti in perdita ma molto più contenuta, di circa un punto percentuale e mezzo. Colpiti un po’ tutti i settori, dall’energia agli industriali, dalle comunicazioni alle banche – Unicredit è maglia nera del listino con un -6,09%. 

L’Euro continua ad indebolirsi

Nervosismo evidente anche sui mercati del debito sovrano, con lo spread tra btp italiano e bund tedesco – termometro della percezione del rischio Paese da parte degli operatori – che balza avanti di 15 punti base a quota 222. Sale anche il rendimento del titolo decennale italiano al 3,44%. Mentre sul fronte dei cambi continua a indebolirsi l’euro, che ripassa sotto la parità con il dollaro a quota 0,9965.

Primo aumento dei tassi di interesse dal 2011

I rendimenti dei titoli di Stato sono fissi in valore assoluti ma vengono espressi come percentuale del valore del bond. Un incremento del rendimento significa quindi che titoli vengono scambiati sul mercato a prezzi più bassi, questo accade quando le vendite superano gli acquisti e quindi deve ristabilirsi un equilibrio su valori più bassi. Un’eventuale crisi di governo complicherebbe anche l’azione della Banca centrale europea che sta cercando di mettere a punto un sistema per arginare la cosiddetta “frammentazione” dell’eurozona. La settimana prossima la Banca centrale europea dovrebbe decidere il primo aumento dei tassi di interesse dal 2011.

Euro e dollaro in parità

Euro e moneta statunitense di nuovo in parità dopo 20 anni. In borsa soffrono soprattutto banche e assicurazioni che in portafoglio hanno molti titoli di Stato e sono le società più esposte al “rischio paese”. Unicredit perde il 6%, Banco Bpm il 5,4%, Intesa Sanpaolo il 4,1%, Generali cala del 2,6%. Male anche Telecom (la società è molto indebitata e quindi risente delle possibili variazioni delle condizioni creditizie) che lascia sul terreno il 5%. In generale l’indice di Piazza Affari arretra del 3% nell’ambito di una mattinata dei mercati europei debole. Londra perde l’1,3%, Francoforte l’1,7%, Parigi l’1,5%. Euro in calo sul dollaro dello 0,5% e intorno alla parità.