Lo sciopero aereo previsto per il 17 luglio preannuncia nuovi disagi per l’intera giornata di domenica.

Già a partire dalla scorsa settimana, centinaia di voli europei erano stati cancellati creando non pochi problemi a coloro che dovevano volare.

La protesta, che coinvolge piloti e assistenti di volo di svariate compagnie dovrebbe protrarsi per circa quattro ore.

Orari e dettagli dello sciopero aereo

In perfetta coincidenza con il periodo del grande esodo estivo, le compagnie aeree, Ryanair, Easyjet e Volotea hanno annunciato lo stop dei loro voli per domenica 17 luglio.

Si fermano anche i voli di Air Malta e Crewlink, controllate dalla compagnia irlandese Ryanair.

Inizialmente previsto per 24 ore, lo sciopero aereo è stato ridotto a quattro.

Il sito del Ministero dei Trasporti, infatti, conferma la protesta in questione e preannuncia che gli aerei dovrebbero fermarsi dalle 14 alle 18.

I voli previsti nelle fasce orarie tra le 7 e le 10 e tra le 18 e le 21 rimangono garantiti.

Qual è la causa dell’agitazione delle compagnie aeree?

Le ripetute situazioni di caos generate dalla cancellazione dei voli e dal disagio negli scali aeroportuali, mandati in tilt dall’imprevista assenza delle coincidenze aeree è dovuta principalmente a problemi organizzativi.

Come già dichiarato da Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil, la protesta si è ritenuta necessaria a causa della mancanza di miglioramenti delle condizioni di lavoro dei lavoratori del settore.

Negli ultimi due anni, la pandemia ha causato un incremento nei licenziamenti del personale sia di terra che di volo.

La ripresa dei flussi di viaggiatori ai livelli precedenti alla pandemia, unitamente al ridimensionamento degli operatori aeroportuali ha causato notevoli difficoltà.

In aggiunta a ciò, la richiesta dei lavoratori prevede migliori condizioni salariali e un’organizzazione del lavoro che tenga conto delle problematiche in questione.

Willie Walsh, Direttore generale dell’International Air Transport Association, ha voluto sottolineare che:

Le compagnie aeree si trovano in difficoltà perché pensavano di recuperare

i livelli di personale più rapidamente di quanto non siano in grado di fare.

Così come in altri settori, la sospensione dei servizi durante il periodo della pandemia, ha influito negativamente sulla posizione lavorativa degli operatori aeroportuali.

I lavoratori dell’aviazione licenziati, ha continuato:

Hanno trovato nuovi impieghi con salari più alti e con contratti più stabili.

E ora che tutti vogliono viaggiare di nuovo, gli ex dipendenti non vogliono lavorare in aeroporto.

Le difficoltà organizzative e la richiesta di incremento del salario, hanno incentivato l’agitazione in atto tra le fila del settore.

Come ha dichiarato Fabrizio Cuscito:

c’è sicuramente il tema della mancanza di manodopera, legato ai bassi salari in tutto il sedimento aeroportuale,

per cui, serve rinnovare i contratti nazionali, adeguandoli alle medie europee ben più alte delle nostre

Prevista precettazione contro assistenti di volo

In diversi aeroporti italiani saranno anche gli assistenti di volo a prendere parte alla protesta in atto.

Tuttavia, contro questi ultimi è partita l’ipotesi di una precettazione da parte del Ministero del Turismo.

Tramite una lettera, indirizzata al Garante degli scioperi, Francesco Santoro Passarelli, il Ministro Garaviglia ha richiesto che si intervenga per evitare i disagi.

Nello specifico, il Ministro ha chiesto al Garante di:

Adottare ogni iniziativa che ritenga opportuna, al fine di evitare disagi a un settore in ripresa.

Compresa la precettazione della categoria.

Secondo il titolare del Ministero, infatti, un’agitazione degli operatori di volo, in questo momento storico non è accettabile e sottolinea che:

rischia di bloccare il settore economico più dinamico che sta trainando in buona parte la crescita del Paese.

Bloccare il trasporto aereo significa bloccare il Paese e danneggia i diritti di viaggiatori e imprese.