Marcell Jacobs è pronto per i mondiali di atletica 2022 in programma a Eugene da domani. Il velocista è tornato in condizione dopo aver sofferto di diversi problemi fisici muscolari nelle ultime settimane. Un avvicinamento chiaramente non ideale per affrontare i 100 metri dei prossimi giorni, contro avversari che hanno mostrato di essere in forma smagliante. Jacobs, però, si presenterà ai blocchi di partenza da campione olimpico in carica e senza nulla da perdere. Dovrà difendere il suo status:
Se sono qui è perché tutto è sotto controllo e i riscontri degli ultimi giorni, fisici e tecnici, sono stati positivi. L’infortunio di Stoccolma è stato smaltito gradualmente, anche se a volte mi limita ancora, come se corressi col freno a mano tirato. Più che muscolare è alla schiena, eredità di un fastidio che ho sin da bambino. Per fortuna si fa sentire più lontano dalla pista che in pista. Voglio giocarmi le mie carte come all’Olimpiade e ai Mondiali indoor, con la determinazione necessaria per fare il miglior risultato possibile. Non ho rimpianti, rifarei tutto quel che ho fatto e presentarmi da campione olimpico è un onore. Non penserò a Kerley, agli altri avversari, ai ranking, al cronometro: solo a me stesso. E vada come vada, sono felice di aver vissuto con gioia le due settimane che mi hanno portato sin qui: ho visto la parte bella degli Stati Uniti.
Mondiali Atletica, il coach di Jacobs: “Sta bene”
Come riferito negli scorsi giorni, Camossi è tornato a parlare dello stato di forma del velocista italiano. Secondo il suo coach, Marcell è in buone condizioni fisiche, pronto ad affrontare tutti i suoi avversari:
Marcell sta bene ed è sereno: questo periodo è stato importante anche psicologicamente. La vicinanza del fisioterapista Alberto Marcellini e, negli ultimi giorni, del chiropratico Renaud Dejean, da sempre parte del team, è stata molto utile. Aver respirato l’aria degli Stati Uniti, Paese dove è nato, aver visto come si lavora da queste parti, senza nulla togliere all’Italia che per certi versi offre possibilità uniche, ha ribadito che in futuro potremmo svolgere una parte di stagione proprio oltreoceano.
L’obiettivo minimo di Jacobs? Affrontare il mondiale senza preoccupazioni, a partire dalle batterie in programma alle 3.50 di sabato in Italia:
L’intenzione è affrontare il primo con tranquillità, facendo il minimo necessario per superarlo, senza sciupare inutili energie. L’importate per Marcell sarà correre sciolto, decontratto e fluido, come lui sa fare. Poi faremo il punto della situazione. Se avrà qualche remora non sarà semplice. Viceversa, se si sentirà al meglio, saprà come impensierire tutti. Se arriverà in finale, non vorrei trovarmi nei panni degli altri sette. La sua sola presenza incuterebbe timore, perché negli ultimi due anni, tra Torun, Tokyo e Belgrado, ha dimostrato che quando conta sa dare il 110%. Forse il solo che continuerebbe a pensare a se stesso sarebbe Fred Kerley, uno che se ne frega dei condizionamenti esterni. In fondo sarà lui l’uomo da battere. Trayvon Bromell, altro molto pericoloso, appare un po’ più fragile.