Duplice sciame sismico nelle ultime ore in Italia: nella tarda serata di ieri colpita l’area intorno a Forlì, mentre nella notte la terra ha tremato al confine tra Lazio, Umbria e Marche.
Terremoto a Forlì con uno sciame sismico composto da 30 scosse
Un duplice sciame sismico ha interessato la provincia di Forlì e l’area del Tronto al confine tra Lazio, Marche e Umbria.
In ordine cronologico, il primo sciame sismico ha interessato l’appennino emiliano di Forlì, con tre scosse molto simili per intensità (tra 2.9 e 3.2 gradi della scala Richter) nello spazio di un quarto d’ora: dalle 20.36 alle 20.52. L’epicentro è stato successivamente localizzato nel comune di Meldola, stando alle rilevazione dell’Ingv, con ipocentro a 10 chilometri di profondità.
La terra ha continuato a tremare spostandosi più a nord, verso Cesena, nella zona di Bertinoro e Forlimpopoli. Altre cinque scosse sono state registrate tra le 21 e le 21.30, tutte di bassa intensità (la più forte di magnitudo 1.6). Poi un nuovo picco tra le 22 e le 23, sempre nella stessa area geografica, la principale alle 22.48 di magnitudo 2.9 sempre a Meldola. Quando il peggio sembrava passato, nuovi attimi di preoccupazione nella notte, tra l’una e le tre di giovedì. La più significativa alle 2.59 di magnitudo 2.7. In totale sono 30 le scosse registrate, di cui 11 superiori al grado 2.0 della Scala Richter.
Immediate le reazioni sui social network degli abitanti del forlivese. Almeno 8 i comuni interessati dallo sciame sismico, con Meldola particolarmente interessato. Anche nel capoluogo, a Forlì, distante circa 10 km, la popolazione ha chiaramente avvertito la terra tremare. Anche in questo caso, nonostante l’arco temporale esteso, non si segnalano danni a persone cose, nessun allarme in corso.
È avvenuto invece durante la notte lo sciame sismico in Centro Italia, con epicentro nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, di Arquata del Tronto (Ascoli) e di Norcia (Perugia). Un’area che venne devastata dal terremoto dell’agosto 2016. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), alle 3.42 il sisma ha avuto ipocentro a 11 km di profondità e una magnitudo massima di 3.2 gradi della Scala Richter, dunque un evento “leggero” che viene avvertito ma senza causare danni. Anche a distanza di ore non si hanno segnalazioni di feriti. Le scosse sono poi proseguite fino alle 7.44 di mattina nell’area del maceratese.
Leggi Anche: Terremoto in Sicilia, scossa di magnitudo 3.2 nei pressi dell’Etna