Coronavirus ultime notizie di oggi, 13 luglio. Sono 110.168 i nuovi casi registrati in Italia nelle ultime 24 ore (ieri sono stati 142.967), su un totale di 410.435 tamponi, contro i 550.706 di ieri. Il tasso di positività sale così al 26,8% (da 26), mentre i decessi, per ora, scendono: sono 106 i morti, rispetto ai 157 di ieri e i 127 dell’altro ieri. Il numero delle vittime totali da inizio pandemia è di 169.496. Le terapie intensive sono 13 (ieri 15) e diventano 388 in tutto, con 59 ingressi del giorno, mentre i ricoveri ordinari sono 102 in più (ieri + 270), per un totale di 9.826. Questi i dati del bollettino odierno diramato del Ministero della Salute.

L’appello dell’Ecdc per la quarta dose agli over 60

Mentre prosegue l’aumento dei ricoveri dei pazienti Covid, si prepara il piano per la quarta dose agli over 60.

Ciò a cui stiamo assistendo è l’avvio di una nuova ondata diffusa di Covid in tutta Europa. Non c’è dubbio che la pandemia non sia ancora finita e non c’è tempo per il compiacimento, perché ci sono ancora molte persone a rischio di grave malattia che hanno bisogno di protezione il prima possibile.

A dichiararlo Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in audizione alla commissione speciale sul Covid del Parlamento europeo, che ha proseguito:

L’obiettivo di tutti i vaccini è questo: evitare gravi malattie e decessi. I vaccini correnti sono ancora efficaci contro le gravi malattie. Gli over 60 e i vulnerabili che sono a rischio devono avere un secondo booster.

Già lo scorso lunedì l’Ecdc aveva raccomandato, insieme all’Ema, l’Agenzia europea per il farmaco, di vaccinare con la quarta dose tutte le persone comprese tra i 60 e i 79 anni (per gli ultraottantenni c’era stata una raccomandazione simile in aprile) e tutti i soggetti fragili a rischio. L’Ecdc rafforza ora la sua posizione, avvertendo che sarebbe più opportuno vaccinare gli over 60 subito, invece che a settembre, mentre è ancora in fase ascendente la nuova ondata pandemica della variante Omicron 5.

La Sima avverte: “Adottare le misure necessarie per il rientro a scuola”

Intanto preoccupa il rientro a scuola di settembre. La Sima, Società italiana di medicina ambientale, lancia un avvertimento: per ridurre i contagi nelle aule l’Italia dovrà adottare tutte le misure necessarie, cosa che, fin ora, non ha fatto.

Abbiamo prove sufficienti che la qualità dell’aria indoor in classe ha un impatto sulla salute degli studenti. Il monitoraggio continuo della CO2 nelle aule aule è un affidabile indicatore indiretto del rischio di diffusione infettiva in caso di alunni o docenti contagiati, tanto che la probabilità di contagio da Covid si riduce fino a meno dell’1% se si riesce a garantire livelli ottimali di qualità dell’aria in classe.

L’aerazione e il monitoraggio della C02 sono quindi fondamentali per evitare il rischio di contagio. Per fare ciò, la Sima propone delle alternative, come la ventilazione meccanica, che permette di immettere nelle aule aria nuova pre-filtrata, sottraendo aria viziata interna (e quindi anche virus e batteri), la purificazione dell’aria con appositi dispositivi dotati di filtri e l’applicazione di rivestimenti fotocatalitici che agiscono sul virus eliminandolo per contatto. Questi ultimi, in particolare, sono consigliati per il basso impatto sulle bollette energetiche.

Sima consiglia di indirizzarsi nell’acquisto a tecnologie scientificamente validate da primari Enti di ricerca terzi ed è a disposizione dei dirigenti scolastici italiani per dare loro il supporto necessario. 

Si conclude così il comunicato della Società italiana di medicina ambientale, che si conferma un’alleata delle scuole nella lotta contro il virus.