Non sono bastate cinque ore di Consiglio Nazionale, il M5s esce da via Campo Marzio con le idee ancora confuse e dovrà schiarirle necessariamente questa sera quando Giuseppe Conte ha convocato una nuova riunione insieme ai parlamentari pentastellati.
Dopo che le prime indiscrezioni sembrano dare nettamente in vantaggio la linea dei "falchi", ossia quella dei dissidenti, all'incirca nell'ora di pranzo ecco il clamoroso dietrofront: il Consiglio Nazionale del M5s è ancora diviso ed è dunque a chiamato a prendere una volta per tutte posizione in vista del voto al Senato del Dl Aiuti, in programma domattina.
Giuseppe Conte farà un nuovo tentativo in extremis questa sera, quando alle 20 entrerà in riunione con deputati e senatori pentastellati per giungere a una sintesi. Sembra invece meno presumibile l'ipotesi di un nuovo colloquio telefonico con Draghi, sia per le tempistiche che per l'unilateralità della decisione. Tuttavia, l'impressione è che l'ex premier non abbia le briglie in mano e rischi di farsi trascinare a terra facendo crollare l'intero castello. Le carte sul tavolo sono chiare, gli altri partiti di maggioranza si sono già espressi, ora si attende il verdetto che potrebbe aprire una crisi in un momento storico delicatissimo.
Nelle giornate di lunedì e martedì Mario Draghi è stato molto chiaro sul personale punto di vista: niente ultimatum e no a un secondo mandato in caso di scioglimento dell'attuale Esecutivo. Oggi l'agenda prevedeva l'incontro con il sindaco di Milano Beppe Sala, per fare il punto sulle Olimpiadi invernali del 2026, e con il leader di Confindustria Carlo Bonomi.
La linea democratica era stata in parte anticipata da alcuni esponenti, solo ora arriva invece l'opinione del segretario Enrico Letta, che si riunirà in Assemblea durante la serata:
Si conosce già la linea della Lega, confermata anche dai governatori di Veneto e Lombardia