Volare nei cieli d’Europa non è mai stato così faticoso e ciò si deve allo sciopero aereo che insiste in Europa da circa un mese, proprio in corrispondenza dell’esodo vacanziero estivo. Prossima giornata da bollino nero sarà domenica 17 luglio.

Il 17 luglio nuovo sciopero aereo dopo i tumulti di giugno

Non si placa l’agitazione nei principali aeroporti d’Europa a seguito dello sciopero aereo confermato il prossimo 17 luglio. Il motivo alla base della protesta è sempre il medesimo, ossia la richiesta di contrattualizzazione da parte del personale rispetto ad alcuni paletti, le conseguenze sulla logistica sono enormi. Le compagnie si ritrovano infatti con il personale praticamente dimezzato, molto spesso dovendo lasciare interi settori scoperti, ad esempio il ritiro bagagli.

Domenica è prevista una nuova giornata calda per chi dovrà prendere un aereo, magari per raggiungere la località turistica da tempo in agenda. Quattro ore di assenza che renderanno garantite le fasce mattutine (7-10) e serali (18-21). Tra le compagnie che aderiscono (in Italia le sigle ad aver proclamato lo sciopero sono Filt Cgil e Uiltrasporti) figurano Ryanair, Easyjet, Volotea, Malta Air e Crewlink.

Una situazione che mette in fibrillazione anche le figure politiche di competenza, come il ministro del Turismo Massimo Garavaglia che ha richiesto la precettazione contro i controllori di volo. Il motivo? L’indotto economico che verrebbe perso rispetto a un settore in ripresa dalla pandemia. Intanto le associazioni di categoria, a cominciare da Codacons e Unione Nazionale Consumatori, si sono attivate creando sul loro portale una sezione ad hoc dove compilare il modulo per la richiesta di rimborso fino a un massimo di 5.000 euro. Una procedura aggiuntiva che si somma a quella messa in campo dalle compagnie stesse e regolamentata dalle sentenze della Corte di Giustizia Europea, la quale non considera lo sciopero del personale come una circostanza eccezionale. Tra i consigli più gettonati, ovviamente quello di conservare il biglietto come prova fisica e tangibile.

Londra dimezza il numero di passeggeri in uscita

Il caos più totale regna all’aeroporto londinese di Heathrow, il principale della Gran Bretagna e tra i più frequentati in Europa. Arrivata al collasso neurofisiologico, la direzione dello scalo della capitale ha invitato le compagnie aeree a non mettere più in vendita i biglietti fino al prossimo 11 settembre. Ecco le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato John Holland-Kaye:

Alcune compagnie aeree hanno intrapreso azioni significative, ma altre no, e riteniamo che siano necessarie ulteriori azioni per garantire ai passeggeri un viaggio sicuro e affidabile. Per questo abbiamo quindi preso la difficile decisione di introdurre un limite di capacità con effetto immediato dal 12 luglio all’11 settembre.

Nel mentre è raffica di disdette e cancellazioni, oltre a scene surreali al check-in e al ritiro bagagli. Complice la massiccia adesione allo sciopero (che segue quella ferroviaria di un mese fa), il tetto massimo giornaliero di passeggeri in partenza è stato fissato a 100mila, vale a dire meno della metà dei livelli pre-pandemia. Tra i consigli che vengono elargiti ai passeggeri c’è anche l’invito a recarsi con largo anticipoin aeroporto, proprio a causa del rallentamento nelle operazioni di routine.