Crisi di governo ultimissime
Crisi di governo ultimissime. Giornate decisive per la tenuta del governo Draghi. La scelta del MoVimento Cinque Stelle di non partecipare al voto finale sul Decreto Aiuti e l’incontro tra il premier e il capo dello Stato Sergio Mattarella sono insieme la causa e la prova del nervosismo che aleggia tra le istituzioni. Il premier in conferenza stampa ha provato a mediare, ma i pentastellati domani in Senato potrebbero dar vita allo strappo definitivo. I numeri per incassare l’ok di Palazzo Madama al Dl aiuti ci sono anche senza i Cinque Stelle, ma un nuovo “non voto” messo a verbale rimarrebbe comunque un importante nodo politico. Restano cucite le bocche sia al Quirinale che a Palazzo Chigi sul colloquio tra Draghi e Mattarella, ma da ambienti parlamentari filtra che l’obiettivo dell’esecutivo sia quello di recuperare in corsa i pentastellati.
Assemblea del M5S
Resta in campo, secondo quanto riporta l’agenzia giornalistica Agi, l’ipotesi che i senatori escano dall’Aula nel momento in cui, domani, si voterà la fiducia sul dl Aiuti al Senato. Ma questo non significherebbe automaticamente l’addio al governo. Stasera si dovrebbe tenere un’assemblea congiunta dei parlamentari M5s con Giuseppe Conte. Dopo che il gruppo pentastellato alla Camera non ha votato il dl Aiuti, Conte illustrerà la sua posizione in merito alle misure anticipate nel corso dell’incontro di ieri del premier Draghi e i ministri con le parti sociali. Il leader del Movimento ha sottolineato ieri “la delicatezza del momento”. Dalle decisioni prese oggi si capirà se il M5S continuerà ad appoggiare o meno il governo Draghi.