M5S news sul Consiglio nazionale del M5S ancora in corso e convocato ieri dal leader Giuseppe Conte. Resta in campo, secondo quanto riporta l'agenzia giornalistica Agi, l'ipotesi che i senatori escano dall'Aula nel momento in cui, domani, si voterà la fiducia sul dl Aiuti al Senato. Ma questo non significherebbe automaticamente l'addio al governo. Stasera si dovrebbe tenere un'assemblea congiunta dei parlamentari M5s con Giuseppe Conte. Dopo che il gruppo pentastellato alla Camera non ha votato il dl Aiuti, Conte illustrerà la sua posizione in merito alle misure anticipate nel corso dell’incontro di ieri del premier Draghi e i ministri con le parti sociali. Il leader del Movimento ha sottolineato ieri la delicatezza del momento. Dalle decisioni prese oggi si capirà se il M5S continuerà ad appoggiare o meno il governo Draghi.
Sulla tensione governo-M5s, è intervenuto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Giovedì in aula si volta al Senato il decreto aiuti, che vale circa 15 miliardi, se una forza politica fa saltare tutto, significa voltare le spalle al Paese - ha detto senza mezzi termini -. Non vorrei che ci fosse un nuovo Papeete", che sarebbe molto più grave perché "allora eravamo in tempo di pace". Il ministro ha sottolineato anche che "nel M5s c'è un'ampia parte di parlamentari che non condivide questa linea di irresponsabilità di colpire il governo in questo momento. C'è un'ampia parte del Movimento contraria" a sfiduciare il governo.
Così questa mattina su Il Foglio il presidente di Italia Viva Ettore Rosato.
Non si può fare una lista della spesa delle cose da fare in cui questo governo dovrebbe abolire - di nuovo - la povertà. Draghi non è Conte, e questo vale per tutte le richieste senza copertura di spesa, e il M5s ne sa qualcosa, ma vale anche per tutte le volte in cui si vorrebbe mettere la testa sotto la sabbia di fronte ai problemi.
Lo scrive su Twitter il Responsabile Sicurezza del Pd, Enrico Borghi.