Claudia Rivelli è nota soprattutto per essere la sorella della mitica Ornella Muti, che da poco ha compiuto 67 anni. In queste ore, però, è salita in cima alle notizie di attualità per qualcosa di meno piacevole. Di fronte a gravi accuse di traffico di droga ha patteggiato una pena. L’accordo raggiunto sta trapelando in questi minuti sui principali siti d’informazione e sembra prevedere  una pena di 1 anno e 5 mesi. Non è questa la sede per stabilire se sia una decisione equa per i presunti reati dell’ex protagonista di fotoromanzi ma è indubbio che, patteggiando, la donna dichiari la sua colpevolezza circa l’accusa di aver acquistato sul dark web droghe sintetiche, note anche come la “droga dello stupro“.

Claudia Rivelli, la pena

La pena, concordata con la Procura di Roma, verrà ratificata davanti al gup nei prossimi mesi. Stando alle carte:

“L’ex attrice di fotoromanzi è accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti. Dall’Olanda, con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione shampoo in modo da trarre in inganno la dogana.” 

La donna è finita in un procedimento in cui sono coinvolti 39 imputati, tre dei quali hanno optato per il rito ordinario mentre gli altri per l’abbreviato e il patteggiamento. Tra chi ha concordato la pena (4 anni) c’è anche Danny Beccaria, ritenuto dagli inquirenti a capo della presunta banda dei pusher.

La giustificazione

Di fronte alle accuse, Claudia Rivelli aveva tentato di giustificare il pacco sospetto che le era stato recapitato a casa e che aveva attirato le attenzioni degli investigatori su un possibile traffico della droga dello stupro con queste parole:

“La droga la uso per pulire l’auto di mio figlio e per lucidare l’argenteria. Per me è una specie di acquaragia. Me l’ha fatto scoprire mia madre, che la utilizzava da vari anni: prima di morire aveva chiesto a mio figlio di ordinarla su internet, ma invece di un flacone ne sono arrivati due. Ha pagato lui, io non sono pratica.”

Le prove della chat di Claudia Rivelli

Stando ai risultati delle indagini, sembra non ci siano più dubbi sulla colpevolezza di Claudia Rivelli. Ad incastrare la sorella di Ornella Muti, arrestata lo scorso 15 settembre a Roma, sono state le inequivocabili chat con il figlio di cui riportiamo, ad esempio, un estratto:

  • “Pacco arrivato e nascosto”
  • “Fammi sapere notizie mano a mano, se no mi agito troppo fino a giovedì”

Galeotto fu WhatsApp ma anche il fatto che l’indagata camuffasse il reale contenuto delle spedizioni. Lo stesso patteggiamento di Claudia Rivelli lascia dedurre che la donna, sempre secondo le carte, avesse:

“Piena consapevolezza del suo operato e piena volontà a realizzare condotte penalmente rilevanti, ponendosi quale schermo per agevolare il figlio nell’importazione di sostanza nel Regno Unito dove è considerata illegale al pari dell’Italia, in tal modo riuscendo ad aggirare i controlli doganali.”