È morto all’età di 81 anni il prestigiatore e mago Tony Binarelli che si trovava all’ospedale Pertini di Roma in seguito ad una lunga malattia. Negli anni ’90 aveva colorato i programmi di Corrado, Mike Bongiorno e Pippo Baudo.
Dopo aver lottato contro una lunga malattia, Tony Binarelli, il mago della televisione negli anni ’90, è morto oggi all’età di 81 anni all’ospedale Pertini di Roma dove era ricoverato da tempo.
Con i suoi giochi di prestigio e illusionismo aveva colorato i programmi di Corrado, Mike Bongiorno e Pippo Baudo.
Tony Binarelli, nato a Roma il 16 Settembre del 1940, era appassionato di magia fin dall’età di 13 anni e aveva prima, dedicato la sua vita a una ditta automobilistica e dopo si era fatto completamente travolgere dalla carriera artistica.
Nel corso della sua lunga carriera, oltre al pubblico televisivo, Binarelli riuscì a conquistare anche il cuore di Federico Fellini.
Il regista infatti, aveva una grande passione per la magia e disse a una attrice, amica di Tony, che gli sarebbe piaciuto conoscerlo, così si incontrarono a una cena dove Fellini chiese al mago di fargli vedere qualcosa. “Presi un mazzo di carte e lui cominciò a spostare un tavolino, poi cambiò una luce, riposizionò le sedie e incuriosito gli chiesi il motivo di quello strano comportamento e lui mi spiegò che lo aveva fatto per godere al massimo del mio personaggio. Aveva creato la scenografia affinché potessi essere valorizzato”, aveva detto Tony durante un’intervista.
Tony Binarelli, oltre che personaggio noto di tanti programmi televisivi, ha avuto anche delle esperienze cinematografiche, lo storico mago infatti, prese parte come controfigura in molti film, data la sua abilità nelle mani per i giochi di prestigio con le carte. Tra i suoi personaggi c’era anche quello di Terence Hill, nel popolarissimo “Continuavano a chiamarlo Trinità” di E. B. Clucher.
Appena un anno fa, Binarelli aveva svelato i propri timori riguardo la sua malattia. “Temo la malattia” disse in un’intervista, “mi fa paura arrivare a non capire più niente, perdere il proprio spirito. Ecco, sì, la malattia mi fa paura”.
Morto Tony Binarelli: ripercorriamo la sua carriera
Antonio Binarelli, vero nome del mago, si è dedicato al mondo della cartomagia e dell’illusionismo per tutta la sua vita. Ha iniziato con la gavetta, quella vera e nel giro di pochi anni si è ritrovato già al debutto da professionista, nel ruolo di sé stesso, in uno sceneggiato della Rai, “Serata al Gatto Nero”.
Viene poi consacrato con la definitiva popolarità entrando a far parte del primo storico triennio di Domenica In, insieme a Corrado. Nella stessa trasmissione è stato anche al fianco di Maurizio Costanzo, tra il 1991 ed il 1994.
Diventa anche consulente per il Teatro Sistina di Roma. Sotto la sua guida vengono allestiti numerosi spettacoli teatrali aiutando giovani generazioni di maghi e artisti. Nel mercato editoriale, conquista grandi successi con i manuali di magia, fonda e dirige poi, una rivista di magia dal titolo “Qui magia” che è anche il nome del corso e trofeo che ha ideato lui stesso.
Dal 1991 al 1995 è l’unico prestigiatore di Buona Domenica, la trasmissione della Domenica pomeriggio di Canale 5, diventando così il primo mago in entrambe le trasmissioni della Domenica dei due grandi network, Rai e Mediaset.
In numerose interviste, oltre che della sua carriera aveva raccontato anche dell’amore con la moglie Marina Perin, rivelando dove si erano conosciuti.
“Negli anni ’60, a una festa a casa di amici, dove facevo i giochi di prestigio. Ho conquistato mia moglie indovinando il suo numero telefonico. Il giorno dopo le ho mandato tante rose quanto la somma delle cifre che componevano il suo numero. E da lì è cominciato quello che dura ancora oggi”.
Nel 2004 è stato il primo mago italiano ad organizzare la settimana magica italiana al Magic Castle di Hollywood, inserita nelle iniziative culturali del Consolato italiano di Los Angeles.
Gli ultimi anni della sua carriera li ha trascorsi continuando ad esibirsi dal vivo in teatri e feste di piazza, con tournée anche in Francia e Regno Unito, fino a quando la malattia glielo ha permesso.