Italia 1982, una storia azzurra. Da oggi 11 luglio, per tre giorni, al cinema gli Italiani potranno rivivere le emozioni del Mundial ’82, giocato in Spagna, in cui la nazionale riuscì a trionfare, nonostante le numerose difficoltà, specchio della situazione politica ed economica del Bel Paese in quegli anni: le stroncature della stampa, il CT Enzo Bearzot, l’urlo di Tardelli, il presidente Sandro Pertini, Paolo Rossi e i suoi goal, Bruno Conti, sullo sfondo di una crisi che sembra trovare una speranza nella cavalcata folle degli Azzurri verso la vittoria.

Italia 1982, una storia azzurra: un documentario

A dirigere il film-documentario c’è Coralla Ciccolini, mentre la produzione è Simona Ercolani: in una dimensione che si muove tra il racconto epico e il ritratto realistico di un’epoca, la pellicola si snoda tra le interviste ai protagonisti dell’evento e le immagini senza tempo dei vicoli di Roma, Napoli e Milano, che creano un senso di intimità, grazie anche al lavoro sulla fotografia e sull’uso naturale della luce.

Paolo Rossi segna il gol del vantaggio contro la Germania nella finale mondiale del 1982

Si cerca di dare rilievo ai ricordi, anche attraverso lo strumento della memoria e dello sguardo: a quarant’anni dal grande trionfo dell’Italia, gli intervistati osservano scorci della partita, ascoltano radio-cronache e maneggiano vecchie foto, mentre aleggia una certa nostalgia. Alle volte, tornano fisicamente sui luoghi della storia, trovando relitti di edifici e amplificando il senso dell’oblio nei confronti di un passato tanto luminoso, quanto distante.

A rendere unico il documentario è l’umanizzazione dei calciatori, al di fuori della partita: vengono mostrati i momenti della loro vita, per far vedere al pubblico le loro paure e la presa di consapevolezza circa ciò che stava avvenendo.

Infine, non si può trascurare la cura messa nella scelta di repertorio: ricerche rigorose negli archivi internazionali e nazionali caratterizzano un docu-film che cerca di mostrare tutti i momenti che hanno condotto alla grande vittoria degli Azzurri.

Al riguardo, si esprime così Simona Ercolani, la Produttrice, in un’intervista per SKY-TG 24:

“Innanzitutto bisogna ringraziare la regista Coralla Ciccolini che ha affrontato il lavoro con uno sguardo molto particolare raccontando questa storia, insieme a Beppe Tufarulo che è il Direttore Artistico.

Tutto nasce da un’idea di Marco Tardelli che in questo caso è stato un po’ di più del “goleador” ma anzi ci ha ispirato e ci ha guidato. Noi poi ci siamo messi al servizio di questa storia perché avendo raccontato storie di sport per venti anni devo dire che questa è la più bella storia di sport che ho incontrato nella mia vita.

Siamo anche andati a cercare immagini di repertorio che nessuno aveva mai visto, praticamente sono i punti di vista che non sono stati montati.

Noi li abbiamo ritrovati e per la prima volta li vedremo sul grande schermo perché è una storia così bella che merita il grande schermo.”

il trailer

Di seguito, riportiamo il trailer, che evidenzia l’attenzione messa nel recuperare delle immagini inedite, per far riscoprire agli Italiani la nazionale del 1982:

Italia 1982, una storia azzurra: la parola ai protagonisti del docu-film

A ricordare con piacere i momenti del passato sono alcuni dei calciatori della nazionale lasciano dichiarazioni. Al proposito, Marco Tardelli evidenzia l’emozione della memoria:

“Anche io mi emoziono sempre quando rivedo quello che abbiamo fatto perché è stata una storia fantastica iniziata con grande difficoltà ma poi guidata da un pilota fantastico (Enzo Bearzot) che ci ha portato fino alla fine vincitori.”

Anche Fulvio Collovati parla di quel campionato indimenticabile:

“In quel trionfo ci sono stati dei personaggi indimenticabili a cominciare da Enzo Bearzot, come diceva prima Marco (Tardelli). Ricordo Gaetano Scirea e Paolo Rossi che non ci sono più, Cesare Maldini e il Presidente Pertini, ma anche il francobollo di Zoff, l’urlo di Tardelli. Sono emozioni impossibili da dimenticare e che hanno fatto la storia del calcio insieme naturalmente al momento in cui abbiamo alzato la Coppa del Mondo. Direi che ci siamo presi una grande responsabilità e alla stampa che ci era contro abbiamo servito una bella rivincita.

E ti assicuro che non è stato per nulla facile”.