La coda del voto sul Dl Aiuti alla Camera lascia il primo strascico politico. Silvio Berlusconi, in una lettera, ha chiesto ufficialmente a Mario Draghi di procedere a una verifica di governo. Non basta dunque il convinto sì di Palazzo Madama, con 266 voti favorevoli e 47 contrari, la crepa pentastellata rimane una frattura da arginare al più presto secondo il parere del Cavaliere.
Dl Aiuti, Berlusconi ammonisce i 5 Stelle e rivendica il ruolo degli Azzurri
L’astensione del Movimento 5 Stelle sul voto alla Camera del Dl Aiuti provoca una reazione nella maggioranza politica del Governo: a manifestarla è Silvio Berlusconi, il quale dichiara in una lettera di voler invitare il premier Mario Draghi a procedere alla verifica di governo.
“Così come abbiamo compiuto un atto di responsabilità nel far nascere il governo Draghi, altrettanto faremo fino alla fine della legislatura. Per tale principio chiediamo che si proceda a una verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo per attuare le riforme in agenda e proteggere il futuro degli italiani”.
La rivendicazione del leader azzurro è più ampia e vuole sottolineare la centralità del partito sull’attuale esecutivo:
“Consapevoli che andando al voto avremmo probabilmente vinto, come Forza Italia abbiamo lavorato per porre le basi per creare le condizioni che hanno consentito la nascita del attuale governo guidato da Mario Draghi. Fu un atto di serietà e responsabilità verso il nostro Paese”
“Abbiamo accettato di formare una maggioranza con partiti lontani dalla cultura di Forza Italia per accompagnare il Paese in una fase storica delicata. La condizione essenziale e irrinunciabile era quella di mettere da parte i programmi individuali concentrandosi unicamente sulle sfide comuni, a cominciare dall’attuazione del Pnrr. Al contrario, nella giornata odierna il Movimento 5Stelle, dopo un periodo di asfissiante accanimento ha deciso di disconoscere un provvedimento fondamentale per il Paese, come il Dl Aiuti, e si appresta a non votarlo alla Camera dei deputati dopo aver dato la fiducia al governo. Un atto di schizofrenia politica e soprattutto di un vulnus grave che palesa una mancanza di responsabilità e serietà. I 5 Stelle hanno deciso di giocare sulla pelle degli italiani per un pugno di consensi, è semplicemente inaccettabile”.
Anche Tajani avverte: “Se ci riprovano al Senato sarà crisi di governo”
Si rivolge in prima persona alla stampa, all’uscita di Palazzo Madama, il segretario FI Antonio Tajani:
“Mi piacerebbe capire se è cominciata la campagna elettorale di questo governo. La scelta di astensione del Movimento è stata da veri irresponsabili, il rischio di una crisi di governo è più concreto. Il momento politico che stiamo vivendo richiede serietà e pragmatismo, non provocazioni e ultimatum che mettono a rischio il lavoro svolto da questo governo nell’ultimo anno e mezzo. Io non so se il presidente Draghi andrà avanti comunque, bisognerebbe chiederlo a lui. Noi lo abbiamo fatto invitandolo a una verifica di governo. Aspettiamo le scelte del presidente Draghi e auguriamoci che tutte le forze di maggioranza vogliano sedersi intorno un tavolo per dirsi, cosa vogliono fare”