Una dettagliata analisi condotta da Ipsos per il Corriere della Sera fotografa le preferenze politiche di un campione di italiani rispetto alle principali variabili socio-demografiche. Alcuni risultati sono allineati alle aspettative, altri invece più sorprendenti.

Sondaggio Ipsos elettore tipo, il duello Lega-Fratelli d’Italia si conferma

La società Ipsos, leader nel settore delle ricerche di mercato, ha condotto un sondaggio per conto del Corriere della Sera con l’obiettivo di scattare un’istantanea sulle indicazioni di voto degli italiani rispetto alle principali variabili socio-demografiche. Per giungere ai risultati conclusivi sono stati considerati i principali 8 partiti nazionali, scomponendo le preferenze secondo parametri classici: età, scolarità, professione, condizione economica, area geografica e partecipazione religiosa.

Cominciamo dal Partito Democratico, che si conferma primo partito nelle due fasce d’età estreme: è il più votato tra i giovani (19%) e tra gli ultra 65enni (28%). L’elettore tipo è poi laureato e, in virtù del dato anagrafico, per la maggior parte pensionato (29%). Il Nazareno gode inoltre di un buon consenso tra impiegati, insegnanti, liberi professionisti e imprenditori. In generale dunque la condizione economica è spesso benestante, abita nelle regioni centrali ed è un frequentatore assiduo delle funzioni religiose.

Fratelli d’Italia conquista invece la pancia anagrafica degli italiani, un dato perfettamente centrato con la realtà. C’è divergenza invece nella classificazione occupazione, dove nel sondaggio vincono gli autonomi (24,8%) e gli imprenditori (22,5%), seguiti dagli operai (21,9%). Unica vera voce fuori dal coro, poiché per il resto viene confermata sia la ricchezza media, che l’area geografica di appartenenza (nord-ovest e centro-sud).

Molto preciso il ricalco della Lega. Il Carroccio contende i voti delle generazioni centrali a Fdi e guadagna più consensi tra chi non ha completato gli studi. Ottimo anche il contesto lavorativo, legato soprattutto agli operai (23%), così come alle casalinghe (17,8%), mentre gli intervistati si sono dimostrati membri delle fasce di reddito inferiori (nella realtà sono appena il 12%).

M5s e FI espressione delle fasce più deboli

Il Movimento 5 Stelle si pone invece come la voce dei giovani (15,8%, è molto omogeneo nella popolazione adulta), espressione di una frangia che non ha frequentato l’università e soprattutto di chi al momento si trova disoccupato. Sorprende il dato degli studenti, più che doppio rispetto alle rilevazioni ufficiali. In generale tutti i parametri confermano la vicinanza agli italiani più poveri, spesso concentrati nelle aree del Mezzogiorno.

Chiudiamo la rassegna con Forza Italia. Incredibile apprezzamento orizzontale, indizio poi confermato anche dai fatti, su molti dei parametri in esame come l’età e il grado di istruzione. Più caotica la dispersione sul fronte occupazione (anche più segmentato a livello di categorie), dove lo scarto più ampio si registra tra i pensionati (16%) e gli insegnanti/impiegati (8,5%).