Due scosse di terremoto in Sicilia, la più forte di magnitudo 3.2, entrambe con epicentro a Motta Sant’Anastasia nei pressi dell’Etna. Le scosse sono state avvertite fino alla Calabria.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha rilevato alle 04:36 di oggi, Lunedì 11 Luglio 2022, una prima scossa di terremoto di magnitudo 2.0 con epicentro localizzato sulla parte della costa siciliana nord orientale, nella provincia di Messina. L’ipocentro della scossa è stato localizzato a 121 km di profondità. Più precisamente a 63 km ad ovest di Messina e a 72 km ad ovest di Reggio Calabria. Data la lievità della scossa, l’evento non è stato avvertito dalla popolazione e non ha causato alcun danno a persone o strutture.
Doppia scossa di terremoto invece a Motta Sant’Anastasia in provincia di Catania, la prima alle ore 10:20, di magnitudo 2.3 e la seconda appena 14 secondi dopo di 3.2 gradi della scala Richter, ancora con epicentro a Motta Sant’Anastasia. Paura tra gli abitanti, molti dei quali hanno avvertito nitidamente la terra tremare sotto i loro piedi, ma per ora non si segnalano danni a persone o strutture.
Il terremoto non è stato avvertito solamente a Catania, ma anche in altri comuni, tra cui, Acireale, Siracusa, Ragusa e Messina, è stato inoltre, avvertito anche in Calabria.
Non solo il terremoto in Sicilia: registrate scosse anche in Umbria
Oltre alle scosse che hanno colpito la zona vicino all’Etna, in Sicilia, nella giornata di ieri, precisamente alle ore 9.43 l’Ingv ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 anche al largo del Mar Adriatico Centrale, con un ipocentro profondo 10 chilometri. Il terremoto, è avvenuto a Sud dell’Abruzzo e ad Est del Molise a 64 km da San Severo e 88 km da Foggia.
Poco più tardi, alle ore 12:49 si è registrata anche una scossa di magnitudo 2.0 a Crognaleto in provincia di Teramo con ipocentro a 11 km. Le due scosse non sono state avvertite dalla popolazione e non hanno causato danni.
Un’altra scossa di terremoto è stata registrata, nella giornata di oggi dall’Istituto, nella regione Umbria, precisamente a 6 chilometri a est della nota località di Norcia, in provincia di Perugia, già scenario del violento terremoto del 2016. In questo caso il sisma ha avuto delle coordinate geografiche pari a 42.7690 gradi di latitudine e 13.1600 di longitudine con una profondità, di 10 chilometri sotto il livello del mare.
Secondo la Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, le zone colpite da queste scosse sono state le località di Accumoli, Arquata del Tronto, Cascia e Castelsantagelo sul Nera, comuni sparsi fra le province di Rieti, Ascoli Piceno, Perugia e Macerata, essendo il sisma avvenuto a cavallo fra tre regioni. Foligno è invece risultata essere la città più vicina all’epicentro, distante solo 43 chilometri. Fortunatamente nessuna di queste scosse ha causato danni.
Per quanto riguarda l’estero nella giornata di oggi, è stata registrata una scossa di magnitudo 5.9 con epicentro sull’Isola delle Marianne, e ipocentro a 10 km.
È possibile prevedere i terremoti?
Spesso ci si chiede se è possibile fare qualcosa per prevedere l’arrivo di una scossa di terremoto e non farsi così cogliere impreparati, ma purtroppo la risposta è no, anche se esistono dei precursori sismici che possono darci quantomeno delle indicazioni sulle aree più a rischio e sull’arco temporale in cui vi è maggiore probabilità di assistere ad un evento sismico. Un’anomalia per esempio, potrebbe essere una quiescenza sismica in una zona definita sismica che normalmente è interessata con una certa frequenza da terremoti. Oppure un variazione della velocità delle onde sismiche. Anche le variazioni del contenuto di gas radon nelle acque di pozzi profondi o le variazioni dei livelli dell’acqua nei pozzi possono essere segnali precursori di una scossa di terremoto.