Zaniolo, Balotelli, Immobile, Scamacca e tanti altri temi: Roberto Mancini ha parlato di questo e altro in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Non un’intervista casuale o programmata in un giorno a caso: oggi, 11 luglio, è infatti il primo anniversario della vittoria di Euro 2020 a Wembley contro l’Inghilterra. Una vittoria dell’Europeo che aveva dato carica e fiducia anche per i mesi successivi, quelli delle Qualificazioni ai Mondiali, poi fallite dal team azzurro. A distanza di un anno, il ct della nazionale italiana – Roberto Mancini – è tornato a ricordare quei momenti, facendo un bilancio complessivo della sua esperienza da commissario tecnico e parlando anche di alcuni rimpianti, errori e scelte sbagliate dopo la mancata qualificazione al Mondiale di Qatar 2022. Tra gli argomenti più importanti toccati, c’è proprio quello relativo a Nicolò Zaniolo, per il quale Mancini ha dichiarato: “Deve capire la fortuna che l’ha accompagnato: in un lampo ha avuto Nazionale e Roma, non può perdere ancora tempo e occasioni. Disperdere le qualità che ha”. Non solo Zaniolo, però: Mancini ha parlato delle sensazioni post Europeo e post Italia-Macedonia, del futuro e di cosa può servire a questa Nazionale per risolvere il problema offensivo in attacco.
Non solo Zaniolo: le altre parole di Mancini
A un anno di distanza, Roberto Mancini – commissario tecnico della nazionale italiana – ha parlato principalmente di uno dei momenti chiave dell’Europeo: “Il momento in cui si fa male Spinazzola: una cosa troppo ingiusta per non prevedere un altro tipo di giustizia. E nello spogliatoio la corsa di tutti a farsi un selfie con la coppa: nessuna fretta, c’era tempo più tardi, ma era come se potesse scappare via”. Un’impresa: così è stata definita quella compiuta dalla Nazionale italiana a Euro 2020. Gli Azzurri partirono sfavoriti, ma riuscirono a trionfare in finale contro l’Inghilterra padrona di casa: “Un miracolo lo abbiamo fatto di sicuro, ma non solo in quell’Europeo: in tre anni e mezzo giocati alla grande. Capita che si vinca un grande torneo perché in quel mese va tutto bene: non è stato il nostro caso. Dietro c’era un percorso preciso: tante partite importanti, non solo sette”. Dopo quella vittoria, però, Mancini pensò anche di lasciare la nazionale: “Ho pensato di abbandonare sia dopo l’Europeo che dopo Italia-Macedonia. Più la seconda volta però. Dopo Wembley ci ho pensato, ma c’era il Mondiale dopo un anno e volevo vincerlo”. Sì, vincere Europeo e Mondiale: è l’obiettivo che Mancini si è prefissato e che continua a pensare: “Da quando sono ct ho sempre avuto un obiettivo: vincere Europeo e Mondiale. Un anno fa, con la coppa in mano, mi ero detto: ‘Ne vinciamo uno dietro l’altro’. Pensavo a questo Mondiale, evidentemente non era questo. Ma continuo a pensare che ne vinceremo uno, sì”.
“Scalvini è un fenomeno per l’età che ha”
Oltre a sensazioni pre e post Europeo e post Italia-Macedonia, Mancini ha fatto il punto su alcuni giocatori in Nazionale. “Scamacca ha tutto per diventare un grande centravanti, ma deve metterci qualcosa in più. Innanzitutto nel carattere: quando il livello si alza, qualità tecniche e fisico ti aiutano, ma non bastano”. Scamacca può essere il titolare sì, ma anche con Immobile, come dichiarato dallo stesso Mancini: “Con Immobile ho parlato a maggio. A me non ha mai detto che non tornerà più. Per me rimane l’attaccante che ha segnato di più negli ultimi anni. Per risolvere il problema offensivo possiamo anche giocare con due punte, invece che con una e due esterni. Non c’è solo un modulo per poter vincere, vedremo”. Infine parole al miele anche per Giorgio Scalvini, classe ’03 dell’Atalanta che ha lasciato un’ottima impressione nell’ultimo periodo: “Scalvini, per l’età che ha, lo vedo semplicemente fenomenale. In difesa e anche a centrocampo”.