È in programma dal 15 al 17 luglio, a Pesaro, l'”Ulisse Fest“, il Festival del viaggio di Lonely Planet. Per tre giorni e tre notti scrittori, viaggiatori, giornalisti, esploratori, artisti, sportivi, attori e musicisti si susseguiranno sul palco con contributi inediti sul tema scelto per la quinta edizione: “Ascoltare la terra“.
Com’è nata la Lonely Planet
Viaggiare può essere anche, semplicemente, il bisogno di soddisfare un’urgenza, una necessità. Siamo stati contagiati dal wanderlust, la sete del girovagare, e l’unico modo per placare quell’inquietudine è partire.
Tony Wheeler
Ormai 50 anni nel 2023, la casa editrice australiana Lonely Planet è sicuramente la più famosa in tutto il mondo a tema viaggi. A segnarne l’esordio furono i coniugi Wheeler, Tony e Maureen, che nel lontano 1973 pubblicarono il primo libro della Casa, dal titolo Across Asia on the Cheap: il resoconto di un viaggio fatto dai due l’anno precedente lungo “la rotta degli hippie“, dall’Europa all’Estremo Oriente. Da Londra a Kabul, in Afghanistan, proseguendo poi per Dehli, Kathmandu, Bangkok, Singapore, Bali: erano queste le mete del famoso hippie trail, divenuto nel tempo il precursore dei viaggi low cost e con lo zaino in spalla. Il volume divenne in poco tempo un best seller, vendendo ottomila copie in meno di tre mesi. Questo spinse i due fondatori a scrivere South-East Asia on a Shoestring, che resta ad oggi uno dei libri di maggior successo della casa editrice. Nasceva così, già delineata nei temi, la Lonely Planet. Il nome veniva, per assonanza, da lonely hearts (“cuori solitari”): un invito per il lettore a visitare il pianeta.
Che cos’è l’Ulisse Fest
Giunto ormai alla sua quinta edizione, l’Ulisse Fest è il Festival del viaggio di Lonely Planet organizzato dalla casa editrice EDT, partner unico in Italia della casa editrice australiana. Un’occasione per guardare oltre i confini, non solo geografici, per ragionare sul mondo e per connettersi con tutto ciò che esiste al di fuori dell’orizzonte quotidiano. Per tre giorni, dall’alba al tramonto, si ascoltano storie, si discute di attualità, si ragiona sull’impatto che l’uomo ha sul mondo e tanto altro. Per l’edizione di quest’anno, che sarà ospitata da Pesaro nell’anno della sua proclamazione come Capitale Italiana della Cultura per il 2024, è stato scelto il tema “Ascoltare la terra”: uno sprono a cogliere i segnali del pianeta e imparare a conoscerlo, rispettarlo e amarlo. Non a caso il manifesto è un’illustrazione dell’artista taiwanese Whooly Chen in cui le opere dell’uomo e quelle della natura si affiancano, creando un mondo fantastico.
Il programma della quinta edizione
Ad aprire il Festival quest’anno sarà lo scrittore Nicola Lagioia con una lectio sull’arte di raccontare la storie di viaggio da Omero ai nostri giorni. Molti gli ospiti attesi nel corso dei tre giorni, sia nazionali che non: dallo scrittore e traduttore inglese Tim Parks a Valeria Parrella, passando per i reporter Cecilia Strada e Filippo Santelli, il poeta e scrittore Jarosław Mikołajewski e Antonio Pascale, nella cinquina del Campiello 2022. Si ascolteranno i racconti della foresta amazzonica dalla voce dell’ideatore della Sonosfera David Monacchi; si scoprirà con un trekking il Parco Naturale del Monte San Bartolo; si parlerà di turismo e del suo rapporto con gli Nft. Grande spazio anche ai cammini, con in anteprima gli itinerari umbri legati al Perugino, di cui nel 2023 ricorrono i 500 anni dalla morte. E poi, immancabili, i reportage, come quello del giornalista Antonio Politano sulle orme di Chatwin, Kapuscinski e Ella Maillart. Un programma fitto di eventi con incontri, laboratori, workshop, concerti, spettacoli, reading attorno all’esperienza del viaggio, così profondamente modificata negli anni della pandemia.