Pensioni quota 41 ultimissime notizie
Pensioni quota 41 ultimissime notizie. Domani ci sarà l’incontro tra governo e sindacati e si parlerà anche di riforma delle pensioni. In vista del vertice, il nuovo Segretario confederale della Cgil Christian Ferrari, in un’intervista a pensionipertutti.it, ricorda che “abbiamo tutta l’intenzione di continuare a sostenere le rivendicazioni contenute nella Piattaforma unitaria sulle pensioni, se necessario anche intensificando la nostra iniziativa sindacale”.
Ferrari ha affermato:
“E’ necessario che l’esecutivo riapra al più presto il tavolo di confronto sulla riforma delle pensioni che si è interrotto bruscamente a febbraio, per le vicende legate alla crisi geopolitica. Perché – anche se l’emergenza non è superata – il tema pensioni è un punto centrale e va affrontato subito, per dare risposte e certezze alle persone, e non agitato come slogan nella prossima campagna elettorale”.
Quota 41
Il sindacalista ricorda quindi le proposte unitarie, che sono principalmente il pensionamento con “41 anni di contribuzione per tutti a prescindere dall’età e una flessibilità a partire da 62 anni. Sono misure possibili, bisogna tornare a discuterne”. Ai sindacati fa eco la Lega che su Quota 41 non molla: “Bisogna aumentare stipendi e pensioni. Noi su alcuni temi non siamo più disposti a trovare soluzioni di mediazione. Sugli aiuti alle imprese e ai lavoratori, sulla politica dei redditi, sulla pace fiscale e sulle pensioni noi non accetteremo di fare passi indietro” ha dichiarato il leghista Bitonci.
Perché perdere tempo su quota41, quando si sa Benissimo che se passa un uscita 63/64 ci leccheremo tutti le dita o la riforma tridico.
buon giorno
ho 41 anni di contributi e 61 anni, ho fatto quota 100 l anno scorso ma non avevo 62 anni, faccio quota 102 quest’ anno ma non ho 64 anni.
Con legge Fornero andrò nel 2024 con 43 anni di lavoro!!!! Penso che 41 anni di lavoro sia giusto andare in pensione indipendentemente dall’età.
La riforma Tridico va bene per chi ha pochi contributi e tanti anni anagrafici ma non per chi ha 40 anni di versamenti e più. Si continua a premiare chi ha versato meno e nessuna agevolazione per chi ha più contributi. Inoltre la proposta Tridico pensalizzerebbe troppo chi ha il misto. La proposta dei 41 anni e flessibilità da 62/63 è la più equa perchè va incontro alle esigenze di tutti.
opzione donna strutturale!
Indro Montanelli diceva: gli italiani non hanno memoria.
Peraltro è stato più volte verificato, da diversi sondaggi, che gli italiani leggono poco.
Quindi chi non ha voglia di leggere e non è interessato passi ad altro e tanti saluti.
E’ possibile che a giudicare sulla vita contributiva e presidenziale dei pensionandi attuali siano persone che dal sistema italiano previdenziale precedente (fino al 2010) hanno avuto, avuto ed ancora avuto (od avranno), più pensioni, vitalizi, pensioni parallele ai vitalizi e predicano austerità e sacrifici agli altri …….monti, draghi,cazzola…..e/o altri parlamentari e/o giornalisti e/o opinionisti attuali ?
E magari sono gli stessi che hanno votato la legge n. 214/2011 conosciuta come legge fornero.
Le votazioni sono in rete, nomi cognomi e partito.
Passò con la maggioranza bulgara dei voti parlamentari. PD E PDL (poi forza italia e fratelli d’italia) votarono quasi tutti “favorevole”.
Prima di parlare degli aspetti previdenziali altrui…….chiunque si presenti in televisione, sui social, nei giornali pubblichi il proprio conto previdenziale dove sia chiaro da quando versano contributi previdenziali, chi li versa e per quale motivazione o pubblichi gli importi della/le loro pensione/i e dei loro vitalizi.
Comincino loro a fare sacrifici ed ha rinunciare a qualche cosa e siano d’esempio per molti altri italiani che ricevono pensioni o vitalizi da 38 – 39 – 40 anni e non si occupino più dei contributi previdenziali altrui e di chi non è ancora in pensione, semmai si preoccupino loro e gli italiani che ricevono pensioni o vitalizi da 38 – 39 – 40 anni, a restituire qualcosa agli italiani che finora gli hanno mantenuti, versando contributi. Certo questo non sarà sufficiente a risolvere il problema del debito pubblico italiano, ma è un inizio ed un segnale.
E’ dal 2012 che la lega, i cinquestelle, damiano del pd (solo damiano) promettono i 41 anni di contributi per avere una pensione.
Le seguenti domande sorgono spontanee e premesso che il costo annuale previsto è di 4,5 miliardi l’anno:
Con quali risorse economiche verrà finanziata l’eventuale QUOTA 41 PER TUTTI?
Perchè avete promosso e consentito Q100 E Q102 con soli 38 anni di contributi per quattro anni ed hai abbandonato quota41?
Con l’eventuale QUOTA 41 (di contributi previdenziali) per tutti il calcolo della pensione sarà, per chi ancora ne ha diritto, misto retributivo/contributivo?
Se non vi fossero risorse economiche sufficienti per QUOTA 41 PER TUTTI è stata valutata l’ipotesi QUOTA 42 PER TUTTI (per le donne è già sostanzialmente così e quindi costerebbe molto meno)?
Si aggiunge in Francia vige la QUOTA 42 PER TUTTI difesa con proteste e manifestazioni più convincenti che in Italia e forse per Bruxelles sarebbe più accettabile se fosse adottata anche in Italia.
PERALTRO SOTTOLINEO CHE IN ITALIA DAL 2014 IN POI HANNO TROVATO RISORSE PER:
2014 – UTILIZZO 10 MILIARDI DI EURO L’ANNO PER DISTRIBUIRE E NON A TUTTI 80,00 EURO MENSILI; campagna elettorale europee l’allora presidente del consiglio e segretario pd, vincitore seriale di primarie pd, poi senatore semplice con i voti del pd, ora ex, ex, ex;
2019 – 2020 – 2021 – 2022 QUOTA 100 PER TRE ANNI E Q102 PER 2022 COSTO 12/13 MILIARDI DI EURO
2019 – 2020 – 2021 – 2022 REDDITO DI CITTADINANZA COSTO 9 MILIARDI EURO L’ANNO
2021 – 2022 SUPER BONUS 110% ET ALTRI BONUS COSTO 110 MILIARDI EURO
E’ possibile non si trovino 4,5 miliardi di euro (per la cgil molto meno) l’anno per quota 41 per tutti o ancora meno (molto meno) per fare quota 42 per tutti (ma veramente per tutti e per le donne è sostanzialmente già così) come in Francia?
Altrimenti si dica con franchezza che i pensionandi in Italia con 41-42-43 anni di contributi previdenziali si vogliono “suicidati”, se non 67 enni od oltre, se non professori universitari, se non primari ospedalieri, se non ex parlamentari o parlamentari a vita, se non ex-sindacalisti, se non dirigenti pubblici e/privati, se non militari, se non invalidi almeno al 74%, se non malati terminali, se non minatori e se da pensionandi riescono a diventare pensionati devono diventare morti di fame.
In passato si sono consentite pensioni con 14 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi previdenziali, molti/e percepenti dette pensioni la stanno ancora percependo. Sono più di 500.000 le persone in Italia che percepiscono da 38-39-40 anni la pensione (e retributiva) ed a loro non è stato chiesto nemmeno un contributo di solidarietà.
Ora si mettono in discussione pensioni da contributi previdenziali di 42 e 43 anni e con calcolo largamente contributivo.
Si mettano in discussione tutte le pensioni e o vitalizi sopra i 2.000, 00 euro mensili se non giustificate dai contributi versati.
Ai giovani si dica la verità: che dovranno studiare qualcosa che gli appassiona, che gli permetta un lavoro piacevole ed uno stipendio magari un guadagno da libero professionista decente che gli permetta una assicurazione previdenziale extra-inps.
VEDREMO I RISULTATI IL 26 SETTEMBRE 2022.