Secondo un nuovo rapporto, soprannominato Uber Files, il colosso dei trasporti ha fatto pressioni sui leader politici per allentare le leggi sul lavoro e sui taxi, ha utilizzato metodi scorretti per contrastare le autorità di regolamentazione e le forze dell’ordine e ha considerato l’utilizzo della violenza contro i suoi conducenti come un modo per ottenere la simpatia del pubblico.

Cosa rivela il rapporto Uber Files

Il rapporto è stato pubblicato ieri e si basa su una fuga di 124.000 documenti. Quei file mostrano anche che la società ha incanalato denaro attraverso le Bermuda e altri paradisi fiscali.

Un team dell’International Consortium of Investigative Journalists, una rete senza scopo di lucro di giornalisti investigativi, ha perlustrato testi interni, e-mail, fatture e altri documenti di Uber per fornire quello che ha definito “uno sguardo senza precedenti sui modi in cui Uber ha sfidato le leggi sui taxi e ha stravolto i diritti dei lavoratori”.

I documenti sono trapelati per la prima volta al quotidiano britannico The Guardian, che li ha condivisi con il consorzio. Fondata nel 2009, Uber ha cercato di aggirare le normative sui taxi e di offrire un trasporto economico tramite un’app di condivisione del viaggio. Gli Uber Files hanno rivelato le grandi pressioni che l’azienda ha fatto per affermarsi in quasi 30 Paesi.

I suoi lobbisti – inclusi gli ex aiutanti del presidente Barack Obama – hanno spinto i funzionari del governo a ritirare le loro indagini, a riscrivere le leggi sul lavoro e sui taxi e ad allentare i controlli sui precedenti dei conducenti.

Tecnologia invisibile per respingere le indagini 

L’indagine ha rilevato che Uber ha utilizzato la “tecnologia invisibile” per respingere le indagini del governo.

Ad esempio, la società ha utilizzato un “kill switch” che interrompeva l’accesso ai server Uber e impediva alle autorità di raccogliere prove durante i raid in almeno sei Paesi.

Durante un raid della polizia ad Amsterdam, secondo quanto riportato da Uber Files, l’ex amministratore delegato di Uber Travis Kalanick ha emesso personalmente un ordine: “Per favore, premi il kill switch il prima possibile… L’accesso deve essere chiuso ad AMS (Amsterdam).”

Il consorzio ha anche riferito che Kalanick ha visto la minaccia di violenza contro i conducenti di Uber in Francia come un modo per ottenere il sostegno pubblico.

La violenza garantisce il successo.

ha scritto il signor Kalanick ai colleghi.