Lucia di Lammermoor. Ad un anno dalla scomparsa del grande regista teatrale Graham Vick, Rai Cultura vuole rendergli omaggio. Oggi, domenica 10 luglio, va in onda su Rai5 l’opera di Gaetano Donizetti.
Lucia di Lammermoor: la regia teatrale di Graham Vick
Ricordiamo oggi alle 10 su Rai5 la grande regia teatrale di Graham Vick. Un momento magico e suggestivo, questo, per gustare La Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizzetti nella sua versione tenutasi nel 2003 al Teatro Carlo Felice di Genova. L’opera, che vede tra i suoi principali interpreti Stefania Bonfadelli, Roberto Frontali e Marcelo Álvarez, è disponibile su RaiPlay.
Ci addentriamo oggi in un’immersione totale nella musica lirica, alla scoperta della grande opera di Donizetti, con lo scopo di essere pronti e guadagnare tutti gli strumenti giusti prima della visione e dell’ascolto di quest’opera.
Lucia di Lammermoor: cos’è?
Lucia di Lammermoor è un’opera divisa in tre atti di Gaetano Donizetti. Le parole che compongono il libretto, invece, appartengono a Salvadore Cammarano. L’ispirazione su cui l’intera opera si basa è un romanzo storico di Walter Scott del 1819: The Bride of Lammermoor (La sposa di Lammermoor).
La trama
Siamo in Scozia, al terminare del XVI secolo, nel castello di Ravenswood. La nobile famiglia Ashton si è impadronita dei beni e del castello della famiglia Ravenswood. Questo è il nostro antefatto. Lucia ed Enrico sono fratelli, si amano in segreto e appartengono alla famiglia Ashton. D’altra parte, c’è l’unico erede al trono della famiglia Ravenswood: Edgardo. Come si muoveranno i protagonisti e che cosa succederà?
Lord Enrico degli Ashton, durante una battuta di caccia, scopre da Normanno che Lucia prova amore per Edgardo, il nemico erede al trono dei Ravenswood. Per questo motivo, si fa prendere dalla gelosia e giura di impedire che si avvicini a lei, costi quel che costi.
Ci troviamo in un parco, al castello. Mentre Lucia aspetta Edgardo parla con Alisa, la sua dama. Il racconto prende toni cupi non appena Lucia narra la terribile storia di una ragazza diventata fantasma. Uccisa per gelosia da un Ravenswood in quel luogo, ancora si fa vedere tormentata nei giardini e alla fontana. La vera confessione che segue il racconto è il fatto che proprio Lucia ha visto quel fantasma. Allora Alisa non può far altro che metterla in guardia. La dama di compagnia impara dal racconto e dice a Lucia che potrebbe essere cattivo presagio e significare per lei una sorte atroce e simile a quella della ragazza fantasma.
Edgardo comunica a Lucia che deve partire per difendere la Scozia; ma prima di farlo, si prende del tempo per compiere un gesto importante: lo scambio degli anelli con Lucia per dimostrarle amore eterno. Nel frattempo, Enrico sfrutta la partenza del rivale. Si accorda con Normanno e Raimondo ed escogita un piano affinché Lucia creda che Edgardo abbia trovato un altro amore. La costringe, quindi, a sposarsi con Arturo Bucklaw: un ottimo partito per risollevare il nome della famiglia Ashton.
Il colpo di scena arriva proprio durante le nozze. Edgardo si intromette ed è sicuro che Lucia sia una traditrice. Per tale motivo, le restituisce l’anello e, con l’occasione, Enrico decide di farsi avanti per risolvere finalmente i precedenti delle due famiglie e chiudere tutto con uno scontro finale. Lucia dal suo canto, ha perso completamente il lume della ragione. Tanto che, durante la prima notte di nozze, uccide il suo sposo Arturo. Consumata dall’amore e dalla pazzia, Lucia finirà per perdere la vita. E prosegue, a seguito di queste vicende, una vera e propria tragedia. Edgardo, non appena scopre della morte di lucia, decide di uccidersi e si pugnala sino alla morte.
Il successo di Lucia di Lammermoor e i punti salienti
Tra le opere serie di Donizzetti, Lucia di Lammermoor è senza dubbio la più celebre. Raggiunge alti picchi e indimenticabili passaggi grazie al duetto al terminare della parte prima, al sestetto Chi mi frena in tal momento? e alla alla famosa scena della della pazzia di Lucia. Tutto termina con la cabaletta finale: Tu che a Dio spiegasti l’ali. Il pezzo, è forse considerabile tra le performance tenorili più significative nel panorama lirico.
Torniamo allora indietro nel tempo, alla prima assoluta. Al Real teatro di San Carlo di Napoli, il 26 settembre 1835 tra i protagonisti dell’opera figuravano grandi nomi: Fanny Tacchinardi (Lucia), Gilbert Duprez (Edgardo) e Domenico Cosselli (Enrico).
Fu davvero un grande successo. Tanto che dopo la prima, Donizetti scrisse all’editore Ricordi in una lettera:
«Lucia di Lammermoor andò, e permetti che amichevolmente mi vergogni e ti dica la verità. Ha piaciuto e piaciuto assai. Per molte volte fui chiamato fuori e ben molte anche i cantanti. Ogni pezzo fu ascoltato con religioso silenzio e da spontanei evviva festeggiato.»
Dopo questa grande esperienza, Donizetti si è mostrato molto aperto nei confronti degli altri teatri. Ha infatti permesso numerose variazioni ed ha acconsentito per soddisfare le esigenze di diverse cantanti. Tra tutte quelle che si discostano dall’originale, si distingue più di tutte la prima versione in lingua francese, a Parigi: Lucie de Lammermoor.
il resto del team
Sul palco di Genova il Maestro Patrick Fournillier a dirigere l’orchestra. Oltre agli interpreti già citati, compaiono Mirco Palazzi, Cristiano Olivieri, Giovanni Maini.