Il tour elettorale di Donald Trump in vista delle Presidenziali 2024 si sposta in Alaska, ad Anchorage, con le “mid-term elections” all’orizzonte. L’ennesimo show del tycoon forte anche degli ultimi exit poll sul gradimento degli americani.
Alaska, Donald Trump a tutto tondo tra frecciate e fuori programma da sketch comici
La tappa in Alaska di Donald Trump con vista sulle Presidenziali del 2024 consente al miliardario di entrare nella comfort-zone di uno Stato tradizionalmente a matrice conservatrice. Qui l’ex presidente ha tenuto un comizio a 360 gradi: ha presentato i candidati in vista delle elezioni di metà mandato in programma a novembre, ha bacchettato il viaggio di Joe Biden in Medio Oriente e, infine, ha rivendicato nuovamente la vittoria “de facto” del 2020.
Il punto più delicato è certamente il primo, con i democratici che hanno guadagnato molto terreno nei confronti dei repubblicani: il rischio concreto è quello di perdere una storica roccaforte. Poi l’affondo nel burro su tutto ciò che l’amministrazione Biden ha sbagliato in questi 18 mesi di mandato:
“Noi fermeremo la criminalità che comanda nelle città governate dai democratici. Riporteremo la legge e l’ordine e faremo pagare alla Cina la responsabilità di aver diffuso il coronavirus. Insegneremo il patriottismo nelle scuole e il rispetto per la bandiera americana. Non permetteremo ad alcun insegnante di portare il tema del “gender fluid” nelle scuole, senza il consenso dei genitori degli alunni. Una cosa è certa: nel 2024 ci riprenderemo la Casa Bianca. Mi sono già candidato due volte e ho vinto in entrambe le occasioni, la seconda volta ho fatto persino meglio della prima”.
Poi i passaggi più taglienti legati al cambiamento climatico e al viaggio in Arabia Saudita di Biden:
“Non c’è da preoccuparsi del cambiamento climatico. Se il livello degli oceani si alzerà, allora avremo un po’ più di case con vista mare. Arabia Saudita? A Biden non è mai piaciuta al contrario del sottoscritto”.
Il punto più delicato è certamente la rivendicazione dell’abrogazione del diritto all’aborto, su cui Trump ha sempre insistito. Infine, un altro tema caro al tycoon, quello della guerra in Ucraina:
“Ribadisco che con me alla presidenza della Casa Bianca non ci sarebbe mai stata l’invasione russa dell’Ucraina. Non avremmo lasciato morire l’Afghanistan in quel modo causando decine di migliaia di morti”.