Abusi sessuali sulla figlia di soli tredici anni, con questa grave accusa un professore di filosofia, impegnato in un’ambasciata italiana all’estero, è stato arrestato a Fiumicino al suo rientro in Italia.
Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, sotto la richiesta del PM di Roma Gabriella Fazi, sono stati i carabinieri della stazione Quadraro.
Il fermo deve ancora essere convalidato dal GIP, ma la conferma dovrebbe avvenire a stretto giro.
Nel frattempo l’uomo è rinchiuso nel carcere di Regina Coeli in attesa di conoscere il suo destino almeno nel breve termine.
Il professore è separato da tempo dalla moglie, la quale di recente avrebbe ricevuto dalla bambina la richiesta di non vedere più il padre.
La bambina aveva confessato di aver subito le violenze ai suoi insegnanti e purtroppo gli abusi sono stati accertati dai referti effettuati dai medici del Bambin Gesù.
Abusi sessuali: aumento preoccupante a Roma
Purtroppo questo caso, seppur uno dei più eclatanti, è solo l’ultimo venuto a galla nelle ultime settimane a Roma, dove le accuse di violenza sessuale sono sempre più frequenti da parte di giovani romane ma anche di turiste.
Di nemmeno un mese fa le denunce di una trentenne romana che ha subito una violenza sessuale all’interno del Parco degli Acquedotti a Roma, trascinata in una zona poco frequentata prima di essere abusata.
Prima di lei una ventenne danese ha accusato due coetanei connazionali di averla stuprata in un convitto nel centro storico di Roma.
Infine una quindicenne è stata per mesi seguita e palpeggiata da un maniaco ventitreenne sulla linea del bus 709. Il giovane è stato poi arrestato.
A fare ancora più rumore le parole delle vittime che non conoscono giustizia, come quelle di una donna violentata nel 2020, al cui aggressore sono state riconosciute le attenuanti generiche.
“Mi sono sentita umiliata. Una donna vittima di violenza deve essere tutelata e sostenuta al meglio. Invece, mi sento come se avessero voluto declassare il reato”.