Il governo della Slovenia ha segnato una svolta per le coppie omosessuali nel Paese: legalizzato il matrimonio e l’adozione delle coppie gay. L’ok è arrivato dalla Corte costituzionale di Lubiana, che ha tacciato come discriminatorie le leggi in vigore fino ad oggi in merito a unioni etero e gay. La Corte ha sentenziato come l’unione non può essere legata al sesso delle persone e che quindi si parla di unione coniugale a prescindere. Di conseguenza due persone dello stesso sesso che convivono possono adottare bambini.
Al legislatore sono stati dati sei mesi per mettere in atto la nuova norma ed eliminare le discriminazioni attualmente in vigore.
La discriminazione verso gli omosessuali “non può essere giustificata con il significato tradizionale di matrimonio come unione tra un uomo e una donna, né con una protezione speciale della famiglia”.
La sentenza arriva poco dopo l’ascesa del governo liberale, che ha sostituito quello conservatore e che, tra le prime novità, ha apportato questa decisione storica.
Adozione gay in Slovenia: non ancora un diritto
Mentre il matrimonio diventerà un diritto è diverso il caso riguardante l’adozione, per cui la Corte ha intanto dichiarato che per quanto riguarda le coppie omosessuali “un divieto assoluto (di adozione ndr) non è un mezzo idoneo per raggiungere il massimo beneficio per il bambino”.
Ogni caso sarà a sé stante, ma nel frattempo verrà tolta la pura discriminazione.
Matrimonio gay: le reazioni della politica italiana
Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd, si è espressa su questa decisione storica
”Anche la Slovenia muove un passo deciso e definitivo in direzione dell’eguaglianza di tutte le famiglie. L’Italia è sempre più isolata. È ora di decidere. In questo senso, guardo con grande attenzione alla proposta di legge delle associazioni Lgbt+ Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford per l’uguaglianza e la pari dignità familiare. Non possono più essere negati alla comunità lgbtq+ tutele e diritti basilari. Si tratta di un tassello fondamentale, insieme a una legge contro i crimini d’odio, per fare dell’Italia un Paese più civile e democratico”.