Nuovo incendio a Roma. Questa mattina poco dopo le 5, a piazzale Flaminio, nel pieno centro di Roma, una conosciutissima bancarella di libri usati, ha preso fuoco. “La bancarella del professore”, questo lo storico banco di libri usati divorato dalle fiamme alle primi luci del sole.
L’incendio, che secondo le prime analisi è il risultato di un’azione dolosa, ha preso piede in pochi minuti bruciando centinaia di volumi e rendendo il luogo ormai storico per intellettuali e per semplici appassionati, un cumulo di cenere.
A lanciare l’allarme al 112 sono stati alcuni passanti che vedendo le prime fiamme hanno chiamato i vigili del fuoco.
Incendio a Roma, “La bancarella del professore” è andata in fiamme
“Sta bruciando tutto, correte”. Ad arrivare sul posto una ventina di minuti dopo, secondo quanto riportano i testimoni, è arrivata una squadra con un’autobotte, nello stremo tentativo di mettere in salvo parte dei volumi. Le fiamme però avevano già distrutto la maggior parte dei libri, così come la struttura che da anni salvaguardava quei libri di seconda mano.
Su ciò che è accaduto si è aperto un fascicolo dove sono già al lavoro la polizia che, come da prassi, invierà un’informativa in Procura. Azione dolosa, questa la prima pista che sembra essere la più attendibile e accreditata. Sicuramente risposte in tal senso potrebbero giunger dalle stesse telecamere di sorveglianza presenti nelle zone limitrofi.
La reazione del popolo del web
La notizia dell’incendio alla “bancarella” è immediatamente arrivata sui social. Centinaia i commenti di condanna per quanto avvenuto così come le proposte per iniziative a sostegno del proprietario.
“E’ un anziano signore, è letteralmente in lacrime. Robe da nazisti”, scrive su twitter, Leonetta Bentivoglio, giornalista e scrittrice. “Portiamogli i nostri libri”, “Non sono di Roma, ma se dovesse servire sono disposta a inviare qualche testo” o ancora “Bruciare i libri vuol dire bruciare il futuro”. Questi alcuni dei commenti che si possono leggere sotto la notizia diffusasi in queste ore. Non è escluso che il quartiere possa infatti organizzare una colletta per poter ricostruire, in tempi celeri, quell’angolo di cultura a due passi da Piazza del Popolo.