Una tranquilla giornata in spiaggia si trasforma in tragedia per una famiglia residente nell’entroterra di Fano: nonostante il mare mosso, il padre e i due figli hanno deciso di farsi una nuotata, ma sono stati travolti dalla corrente impetuosa. Il padre è morto sul colpo, il figlio più grande è stato trasportato in elisoccorso ad Ancona ed è fuori pericolo, mentre il fratello minore è stato trovato cadavere dopo essere stato sbalzato lontano da riva.

Fano, il figlio più grande è fuori pericolo

Dramma familiare a Fano, in provincia di Pesaro, dove un padre e il figlio piccolo sono morti trascinati dopo essere stati travolti dal mare mosso e sbalzati in balia delle onde. Ferito ma fuori pericolo il figlio più grande, ricoverato all’ospedale Le Torrette di Ancona. Una vera e tragica fatalità avvenuta alla spiaggia di Gimarra, sul litorale adriatico di Fano, immediato ma tardivo l’intervento dei bagnini dello stabilimento Crida, che hanno constatato il decesso per annegamento dell’uomo, Davide Zandri, 44enne operaio metalmeccanico.

Il figlio minore, Andrea di 8 anni, è stato dichiarato disperso e ritrovato solo dopo l’intervento dei mezzi navali e aerei della Capitaneria di porto e Guardia Costiera, oltre ai Nuclei sub di Vigili del fuoco e Guardia Costiera. Il suo cadavere giaceva su una scogliera in prossimità della Spiaggia dei Fiori. Illesa la madre, che ha dato immediatamente i soccorsi, e il terzo figlio della coppia, che non era presente al momento del fatto. Sul lembo adriatico pesarese è stata una giornata particolarmente ventosa con punte di scirocco.

Dispiaciuto e malinconico Enzo Maggi, presidente dell’associazione Mare Dentro di Fano che cura il lido Crida e organizza corsi di formazione per bagnini:

“L’avviso rimane quello di non entrare in acqua quando il mare è in queste condizioni. È un appello che lancio da anni, quando il mare è molto mosso non è logico mettersi in pericolo e mettere gli altri in pericolo.Vi chiediamo di avere rispetto per i vostri limiti, per chi vi dovrà poi soccorrere e infine per il mare. Servirebbe forse una maggiore sensibilizzazione da parte di enti formativi e scolastici, non che di quelli istituzionali. Tragedie simili non dovrebbero mai accadere”.