Pochi giorni fa il Garante per la Privacy ha sollevato una questione importante che riguarda la tutela della privacy e dei dati personali, avanzando delle accuse nei confronti del sito Internet di proprietà di Caffeina Media Srl.
Da lì si è passati subito a pensare che Google Analytics fosse del tutto illegale; ma è veramente così oppure con qualche piccolo accorgimento si potrà continuare ad utilizzarlo in un futuro prossimo?

Google Analytics illegale: c’è dietro una questione politica?

Dietro a tale vicenda spinge anche un forte interesse di tipo politico, dal momento che si ipotizza che si stia creando un tavolo per le trattative tra il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, ed il presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.
La motivazione e ciò che spinge a concordare sul da farsi l’Europa e l’America è la volontà di porre delle regole e di mettere delle leggi sul trasferimento dei dati personali da un continente all’altro.
Ciò nonostante, questa resta ancora un’ipotesi che rientra nel campo delle possibilità, ma, ad oggi, chi utilizza questo strumento deve sapere che potrà essere soggetto a delle sanzioni che saranno inflitte dal Garante per la Privacy.
Finora, dei cambiamenti in merito erano arrivati solamente dall’Austria e dalla Francia, le quali si erano uniformate alla volontà dell’EDPS (Garante europeo della protezione dei dati).
Ma, ad oggi, anche l’Italia ha deciso di invertire la rotta e di tutelare la sicurezza nazionale, perlomeno per quanto riguarda i programmi ed i siti Internet pubblici nazionali.

Quando è illegale? Ecco i problemi di Google Analytics

Il Garante per la Privacy ha ritenuto illegale un settaggio relativo all’anno 2020, il quale sarà ritirato dal mercato dal 1° luglio 2023 ed al quale è succeduto poi un aggiornamento.
Tale versione concedeva la possibilità agli utenti di rendere anonimi gli indirizzi IP, impedendo alle autorità di pubblica sicurezza e a chiunque altro di poter andare a conoscere quale fosse l’identità del soggetto che si trovavano davanti.
Oltre a questo, ecco quali sono gli altri problemi che il Garante per la Privacy ha evidenziato e che riguardano Google Analytics:

  • la violazione dell’art. 13 del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati), secondo il quale il Titolare del Trattamento avrebbe dovuto comunicare agli utenti le proprie intenzioni riguardo all’utilizzo ed al trasferimento dei dati personali di quest’ultimo;
  • secondo quanto viene stabilito all’interno dell’art. 28 del GDPR è Google che risulta essere responsabile per il trattamento dei dati personali degli utenti, i quali vengono tracciati ed utilizzati mediante l’accesso e l’accettazione dei cookies da parte dell’utente stesso, senza la possibilità per quest’ultimo di comunicare a Google Ireland Limited le modalità con le quali questi debbano essere utilizzati;
  • i siti web raccolgono i dati personali degli utenti mediante l’utilizzo dei cookies, attraverso i quali l’utente non sa, però, che effettuando l’accesso a Google trasferisce al sito Internet anche i dati che sono contenuti all’interno del profilo stesso, come ade esempio l’indirizzo email ed il numero di telefono;
  • qualche tempo fa un gruppo di hacker denominato “Monitora PA” ha inviato a 7.833 enti comunali centinaia e centinaia di email e di telefonate, per invitare la pubblica amministrazione a disinstallare immediatamente Google Analytics, in modo da garantire la privacy e la sicurezza del nostro Paese;
  • la possibilità di poter ricreare con i dati personali che vengono forniti dall’utente, a causa dell’accesso che viene fatto a Google, di ricreare un profilo personale completo identico a quello già esistente.

Come usarlo in maniera legale

Dalla versione del 2020 c’è stato un aggiornamento, ovvero quello relativo a “Google Analytics 4”, il quale è sicuramente maggiormente in linea con i diritti che riguardano la privacy.
Per sapere, però, se questo strumento sia legale dovremmo aspettare ancora del tempo.